MATTIA TODISCO
Sport

L’Inter si scopre “corta“. Che fatica le seconde linee

Inzaghi squalificato per la gara con l’Empoli nella quale tornerà Mkhitaryan. Mugugni dagli spalti del Meazza: Taremi e Asllani nel mirino dei tifosi.

Inzaghi squalificato per la gara con l’Empoli nella quale tornerà Mkhitaryan. Mugugni dagli spalti del Meazza: Taremi e Asllani nel mirino dei tifosi.

Inzaghi squalificato per la gara con l’Empoli nella quale tornerà Mkhitaryan. Mugugni dagli spalti del Meazza: Taremi e Asllani nel mirino dei tifosi.

Taremi, Zielinski e Josep Martinez al posto di Sanchez, Klaassen e Audero. Più Palacios e il ritorno di Correa, aggiunti per rafforzare ancor più una rosa così forte che entrambi gli argentini sono rimasti fuori dalla lista Champions. Sulla carta, i cambi così congegnati dalla dirigenza dell’Inter da una stagione all’altra lasciavano pensare a un upgrade estivo, in una squadra già capace di dominare il campionato. Un’addizione che, come noto a chi bazzica nel calcio, non può essere giudicata come se gli effetti fossero matematici.

Non lo sono stati, in effetti, almeno all’arrivo del giro di boa, ovvero le prime diciannove partite di campionato che delimitano il perimetro del girone d’andata. I tre che hanno lasciato Appiano poco avevano dato alla causa, ma chi è subentrato non ha cambiato di molto la solfa. Per ragioni differenti. A Josep Martinez non si può imputare granché. Si pensava che, dopo un investimento da 15 milioni complessivi, al portiere venisse dato più spazio del predecessore. Lo spagnolo ha invece collezionato una sola presenza in Coppa Italia, in cui ha ben figurato, ma che non ha fatto da trampolino di lancio. Inzaghi (che domenica non sarà in panchina contro l’Empoli causa squalifica) non ha finora corso rischi, puntando su Sommer.

Diverso il discorso per Taremi e Zielinski, che hanno avuto le loro chance e finora hanno funzionato a corrente alternata. Il centrocampista non ha sfigurato col Bologna. Conferma doti tecniche fuori dal comune, mescolate a una certa pigrizia difensiva e alla tendenza a “piacersi“ col pallone tra i piedi. Ha segnato due gol su rigore alla Juventus, il suo picco stagionale, ma Mkhitaryan (ieri in gruppo con la speranza di esserci domenica con l’Empoli) resta ad oggi su un piano differente. Peggio è andata alla punta iraniana. Due gol in stagione, una in Champions e l’altra in finale di Supercoppa. Nessuno in Serie A. Passi per il lavoro in pressing, per le sponde, ma l’attaccante ha come primo obiettivo buttarla nel sacco ed è capitato troppo poco. A San Siro, mercoledì, si è avvertito qualche mugugno anche per lui, oltre che per Asllani, già fortemente colpito dalle critiche dopo la Supercoppa.

Nel più ampio discorso riguardante le seconde linee, un anno dopo sono in ribasso anche le quotazioni di chi era arrivato nelle precedenti sessioni. Buchanan è ancora troppo timido quando il punteggio è in bilico. Il già citato Asllani soffre il mancato salto in avanti e col Bologna ha disputato la peggior partita da quando è a Milano. Frattesi, in ultimo, ha chiesto la cessione. Si sente ai margini del progetto e il momento negativo si è riversato sui muscoli: gli esami di ieri hanno evidenziato un semplice affaticamento, cercherà di esserci per domenica sera, quando dovrebbero recuperare anche Acerbi e Correa.

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