
Menez (La Presse)
Milano, 18 gennaio 2015 - Tensione a San Siro durante Milan-Atalanta. Il match si è concluso sullo 0-1 per l'Atalanta, con Filippo Inzaghi espulso al 35' del secondo tempo. L'allenatore rossonero è stato allontanato dalla sua panchina dall'arbitro Russo per aver calciato in campo il pallone mandato in fallo laterale da un giocatore dell'Atalanta per l'infortunio del compagno di squadra Del Grosso, che pochi secondi dopo si è rialzato, seppur dolorante.
Reduci da una sconfitta e un pareggio in campionato, i rossoneri hanno subito la rete di Denis al 33' e non sono mancati episodi di nervosismo fra i giocatori in campo, come uno screzio fra Cerci e Abate, mentre il pubblico si è fatto sentire in più occasione con fischi di disappunto. San Siro doveva diventare «il fortino» del Milan secondo Filippo Inzaghi, e invece contro l'Atalanta i rossoneri hanno incassato la seconda sconfitta casalinga di fila. E alla fine sono stati rumorosi i fischi del pubblico milanista per i giocatori, alcuni dei quali si sono riuniti al centro del campo e, rivolgendosi ai tifosi, si sono scusati.
INZAGHI - "Dobbiamo solo rimboccarci le maniche e lavorare, fare un esame di coscienza e capire cosa non va. L'impegno e la voglia ci sono ma non bastano più dobbiamo svegliarci. L'unica risposta che conosco e' il lavoro". Non e' certo tenero Filippo Inzaghi che, ai microfoni di Sky Sport, analizza il capitombolo in casa con l'Atalanta e dà una strigliata ai suoi, pur ammettendo le proprie responsabilità. "Abbiamo preso gol su una palla nostra - ha continuato -, non dovrebbe capitare, abbiamo cercato di creare ma non accampiamo scuse, dobbiamo fare molto di piu' con una squadra con le nostre qualità. Dobbiamo ripartire dal gioco che avevamo mostrato prima della sosta e che ora non ci riesce piu'".
Il tecnico rossonero conferma lo screzio fra Cerci e Abate. "Sono cose di campo. In quel momento ho tolto Cerci perché avevo bisogno di Pazzini e dovevo cambiare uno degli esterni. Alessio deve stare tranquillo e continuare a impegnarsi, dopo una partita come quella di oggi e' inutile fare il nome di un giocatore". Inzaghi sa di essere sotto osservazione: "E' giusto esserlo, sono il primo a prendersi le colpe. Questi giocatori hanno giocato alla pari con Roma e Napoli, non possono essere diventati cosi' di colpo. La sconfitta col Sassuolo ha indebolito le nostre convinzioni, sta a me trasmettere nuove certezze".