
Sergio Conceiçao dà indicazioni ai suoi giocatori durante l’ultimo derby
Nuova compattezza, vecchia qualità: è il Milan nella versione riveduta e corretta. In tre partite, sette gol fatti e uno solo subito. Così, Sergio Conceiçao accarezza un sogno paradossale: vincere due titoli in appena cinque mesi, nonostante i bagagli già praticamente pronti. L’ultimo a centrare una doppietta nella stessa stagione era stato Carlo Ancelotti: Supercoppa europea e Mondiale per club nel 2007. Il portoghese, dopo la Supercoppa italiana, ha messo nel mirino la Coppa Italia che si giocherà il 14 maggio col Bologna, con tanto di pass per l’Europa League. Poi, con ogni probabilità, il Milan farà valere la clausola che consentirà di dirsi addio già a giugno e non nel 2026.
Nel frattempo, il tecnico ha ridisegnato la squadra che, da Udine, gioca con la stessa formazione, un 3-4-3 camaleontico capace di trasformarsi in 4-4-2. Tomori diventa terzino, Jimenez ala, dall’altra parte Leao arretra e Pulisic (pronto al rinnovo) stringe di fianco a Jovic. Mosse che hanno valorizzato (quasi) tutti. Gabbia, in panchina con la Fiorentina, si è poi piazzato al centro del tris di difensori come se fosse lì da sempre: nel derby è uscito soltanto perché costretto da un infortunio al collo che potrebbe mettere a rischio la sua titolarità domani a Venezia alle 12.30 (ormai recuperato, invece, Walker). Theo Hernandez, poi, è meno gravato da compiti difensivi e di conseguenza più libero di alzare i giri del suo invidiabile motore, proiettandosi in avanti. Sul suo rinnovo, come su quello di Maignan (entrambi sono in scadenza a giugno 2026) si è espresso così di recente Geoffrey Moncada: "Lavoriamo e parliamo ogni giorno sia con i giocatori che con gli agenti".
Si è lavorato per tempo, anzi in anticipo, al prolungamento di Reijnders (giugno 2030, stipendio da 1,7 a 3,5 milioni, 15 gol fin qui): certezza tra le certezze in coppia con Fofana, praticamente dall’inizio della stagione, a prescindere dal sistema di gioco. E certezza (ritrovata) fa rima anche con Leao: più incline al sacrificio contro l’Inter e, nonostante le difficoltà, comunque decisivo, nella carambola che ha portato al bis di Jovic e con un assist proprio per Reijnders. Sul portoghese vecchie e nuove sirene (Chelsea), ma il legame col Diavolo sembra sempre più solido. Sul serbo, invece, nuovi scenari visto l’impatto nel 3-4-3: rinnovo decisamente credibile (un anno, l’attaccante ne vorrebbe due).
Sarà tra i compiti del nuovo direttore sportivo, questione per la quale i tempi si protraggono. Igli Tare potrebbe puntare su Massimiliano Allegri o Vincenzo Italiano. Ha incontrato prima Cardinale e Ibrahimovic, poi Furlani con cui è ancora in contatto. Ma resta in lista anche e soprattutto Tony D’Amico dell’Atalanta, nonostante il legame con la Dea fino a giugno 2027. Riflessioni. Intanto, il tempo passa. E Conceiçao prova a rialzare il nuovo Milan. Con ogni probabilità, suo ancora per poco.
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