
Il Milan affronta un futuro incerto tra possibili cambi dirigenziali e la ricerca di un nuovo allenatore.
Mola Lo sconforto per il presente (che solo la conquista della Coppa Italia potrebbe in parte “addolcire“) cui si aggiungono le grandi incognite per il futuro. Incerto, confuso, enigmatico. Eppure l’aria della primavera dovrebbe portare novità in Casa Milan. Sfumato Paratici che fino a metà luglio è squalificato e non può agire sul mercato (l’ex ds della Juventus, che pure ha più volte incontrato i verici rossoneri, si è però esposto eccessivamente in questi giorni sotto la luce del sole producendo l’effetto boomerang), l’ad Furlani riapre il casting per il ruolo di direttore sportivo.
Dice e non dice nelle interviste pre-partita, ma sabato sera non ha escluso che possano cambiare figure già presenti in dirigenza. Uno tra Ibrahimovic e Moncada (se non entrambi) rischia di salutare. Si vedrà. Parallelamente si cerca un nuovo inquilino per la panchina. Da Conte ad Allegri, da Sarri (eventualmente con D’Amico ds) a De Zerbi (piace a Tare), il totoallenatore ogni giorno ci regala una novità. Ma zero certezze.
Tutto questo mentre in campo succede tutto e il contrario di tutto: cali di tensione e sussulti d’orgoglio. Erroracci e grandi gesti tecnici. Il Milan non ha equilibrio tattico, soffre troppo in difesa e per lunghi frangenti è letteralmente in balìa dell’avverasario di turno. Vero, ha tanta gente che può creare occasioni contro chiunque. Ma resta una squadra incompiuta.
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