
Scelte in mano al prossimo direttore sportivo, ma si prevedono tante novità. Reijnders la certezza, c’è l’accordo verbale sul rinnovo con Maignan . L’estremo difensore salta Lecce per squalifica: insulti all’arbitro nel tunnel.
Ripartire e rifondare. A tutti i livelli. È l’imperativo d’obbligo e d’attualità a Casa Milan. Dovuto al nono posto in campionato, a -11 dalla zona Champions e a -6 persino dal sesto posto che vale la Conference League, dopo essere stati buttati fuori dall’Europa dal Feyenoord. Non è bastato il tandem panchinaro Fonseca-Conceiçao, con l’ex Porto che al momento ha fatto peggio in tutto rispetto al predecessore in campionato. Non è bastata la rivoluzione che ha portato a Milanello Gimenez, Joao Felix, Walker, Sottil, Bondo. Così (quasi) tutto da rifare. A partire dall’alto. "Dobbiamo migliorare di tanto i nostri risultati. Se ci sono figure da inserire che ci aiutino a raggiungere i nostri obiettivi, le consideriamo", le recenti parole dell’ad Giorgio Furlani.
Tradotto: un direttore sportivo, figura mancante in via Aldo Rossi. In pole position, al momento, Igli Tare. Nel suo curriculum 15 anni da dirigente della Lazio: una stagione da coordinatore dell’area tecnica e tutte le altre da ds. Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic hanno avuto colloqui anche con l’ex Atletico Madrid Andrea Berta che, però, è promesso sposo dell’Arsenal. E con Fabio Paratici: ruoli anche da direttore generale e amministratore delegato nel suo passato con Sampdoria, Juventus e Tottenham, prima della squalifica per il caso plusvalenze che terminerà a giugno. Paratici è corteggiato in Premier (potrebbe tornare proprio al Tottenham) e in Spagna.
La scelta del nuovo allenatore passerà, tanto, anche da questa nomina. Molto difficilmente Conceiçao, sotto contratto fino a giugno 2026, ma con una clausola che consente una rescissione già quest’estate, verrà confermato. Molti dei papabili (anche complicati) sono già stati sulla panchina o in orbita rossonera: da Antonio Conte a Massimiliano Allegri, passando per Roberto De Zerbi. Tra i volti nuovi c’è Cesc Fabregas che però, pochi giorni fa, si è espresso così: "Ho firmato per 4 anni con il Como. Voglio continuare a guidare questo progetto speciale: siamo solo all’inizio". Si vedrà.
Intanto si è alle prese anche con le valutazioni in merito alla rosa. Senza la Champions, nessuno potrebbe essere intoccabile. Molto cambierà. Occhio soprattutto ai giocatori in scadenza a giugno 2026: Theo Hernandez e Mike Maignan. Il capitolo del terzino in rossonero è da considerarsi praticamente chiuso: la società aveva già accettato l’offerta del Como a gennaio (non il calciatore) e cercherà di “piazzarlo“ tra qualche mese. Diverso il caso del portiere: un accordo (verbale) per il rinnovo (fino al 2029) sarebbe stato trovato, ma va formalizzato.
Il capitano peraltro, colpevole di qualche papera di troppo nell’ultimo periodo, ieri è stato squalificato: una giornata di stop e 15mila euro di multa per aver rivolto "un’espressione irriguardosa" all’arbitro nel tunnel dopo Milan-Lazio. Salterà la trasferta di Lecce, sabato alle ore 18, così come Pavlovic, fermato per un turno dopo l’entrataccia da rosso su Isaksen.
In uscita, attenzione anche a Leao: legato al Diavolo fino al 2028 e con una clausola da 175 milioni valida per le prime due settimane di luglio (prima e dopo bisogna bussare a Casa Milan). Ma non più incedibile. Reijnders invece - che continua a piacere al Chelsea - è stato gratificato con un prolungamento (2030) e col raddoppio dell’ingaggio (da 1,7 a 3,5 milioni più bonus). I rossoneri vogliono ripartire da lui. Intanto, il Lecce. Conceiçao ha annunciato di voler lavorare su un sistema di gioco diverso, con la difesa a tre. Una prima mossa. Mentre se ne preparano molte altre. "Si era creato qualcosa di magico, entusiasmante. Auguro di ritrovare quell’energia", le parole di Stefano Pioli. Il Milan ci prova. A tutti i livelli.
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