Warren Bondo, oggi alle 16, sarà a Casa Milan e parlerà da nuovo calciatore rossonero. È stato lui l’ultimo pezzo pregiato ad andarsene, ad aumentare quel senso di impotenza che già si faceva sentire attorno al Monza e che l’ultimo giorno di mercato è addirittura aumentato all’improvviso quando all’ora dell’aperitivo il Milan è piombato sul centrocampista, strappandolo a Salvatore Bocchetti in una manciata di minuti. Quindi l’ultima immagine di questo mercato è stata la videochiamata di Adriano Galliani mentre Bondo, fresco di firma in sede, iniziava il suo ultimo viaggio verso Monzello, dove ha poi svuotato in piena notte l’armadietto e salutato i dipendenti. Un bilancio che aumenta la preoccupazione, ma che analizzato lascia bene intendere quale sia stato il filo conduttore di ogni ragionamento di mercato del duo Galliani-Bianchessi: meno certezze sulla carta, più motivazioni nella testa.
E, di conseguenza, più attaccamento a una causa difficile, ma non impossibile. Esempi concreti: la volontà di Gaetano Castrovilli di dimostrare dopo infortuni e assenze di avere ancora la stoffa di starci in Serie A, la stessa volontà che ha Urbanski di far vedere al Bologna di poter tornare a fare parte di un club dalle ambizioni europee o di Palacios che l’Inter osserverà da vicino, e che avrà il compito di tornare con più garanzie a disposizione di Simone Inzaghi. Fino a Ganvoula, nome ancora non familiare al nostro calcio, ma con esperienza in Champions League, che avrà interesse a diventare un volto-copertina della Serie A, ancora mai vissuta fino a qui. Quelle di martedì e mercoledì sono state anche giornate di allenamento con segnali incoraggianti dal nuovo attaccante, e della presenza di Adriano Galliani a Monzello. Il suo è un doppio compito: dimostrare vicinanza e fiducia a tutto l’ambiente, ma soprattutto ai nuovi arrivati, e recuperare chi fino al gong di lunedì sera aveva coltivato l’ambizione di una nuova esperienza salvo poi dover accettare il verdetto delle trattative.
Vedi Dany Mota, corteggiato all’ultimo dalla Fiorentina di Raffaele Palladino, con quest’ultimo che stavolta ha dovuto rinunciare alle sue volontà per il no del Monza a chi avrebbe sostituito Sottil, andato al Milan. Ma il mercato può ancora registrare un sussulto dagli svincolati. Lavori in corso? Chissà. L’elenco, intanto, è lì. Già che c’è, calcolatrice alla mano, due numeri: 15 partite da qui alla fine, 45 punti a disposizione e 22 quelli mancanti per arrivare all’obiettivo dei 35. Vuol dire portare la media punti a partita da mezzo punto a un punto e mezzo. L’unico compito appuntato sull’agenda di Bocchetti.
Michael Cuomo
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