
Il momento chiave della partita: McTominay anticipa la maldestra uscita di Turati e infila di testa la rete decisiva
di Luca MignaniMONZADura poco più di un’ora la speranza del Monza di strappare un punto al Napoli. Poi, ci pensa McTominay: lo scozzese volante firma il suo decimo gol stagionale, gli azzurri tornano a vincere lontano dal Maradona dopo tre mesi e affiancano momentaneamente l’Inter in vetta. "Ci vuole dignità", aveva avvertito Nesta alla vigilia. La squadra l’ha preso in parola, complicando la vita agli azzurri e ritardando a più non posso la festa dei loro tifosi in Brianza. Nonostante il divieto di trasferta ai residenti in Campania, 2.587 i supporter napoletani solo nel settore dedicato, con l’azzurro a colorare anche molte altre zone dello stadio. "Siete ospiti", il coro di scherno indirizzato ai brianzoli. Curva biancorossa, invece, con più seggiolini vuoti: "Onnipresente coi soldi di Berlusconi. Don Abbondio senza i milioni", l’eloquente striscione rivolto ad Adriano Galliani. Dietro, anche tutta l’amarezza per il crollo di una realtà capace, da una parte, di centrare la Serie A dopo 110 anni di storia, dall’altra di perderla con una stagione nella quale continuano i dubbi sul futuro della proprietà. "Tanto già lo so che l’anno prossimo gioco di sabato", "vinceremo il tricolor" i cori autoironici.
In campo, Monza con più di cinquanta punti di differenza e dunque basso, blindato. Funziona per annacquare il possesso avversario: dieci minuti abbondanti finiscono per partorire solo una sberla da fuori (e fuori) di Birindelli. Napoli fa comunque paura, così Caldirola, premiato in settimana da Adriano Galliani per le 100 presenze in biancorosso (ora 101), e Carboni, al dunque, si appiccicano ai chili e ai centimetri di Lukaku. McTominay capisce l’antifona e, di fatto, trasforma alla svelta il modulo in un 4-2-4, finendo col fare compagnia al centravanti. Pressione azzurra, dunque. La collezione di angoli (cinque solo in una ventina di minuti) è però magro bottino. L’aria resta comunque quella da assedio: eccezion fatta per Meret, la squadra di Conte imperversa per lunghi tratti sulla trequarti brianzola, con Lobotka ad orchestrare e soprattutto Spinazzola a far piovere palloni in area biancorossa, sui quali la difesa monzese se la cava a denti stretti e di reparto. Anzi, la squadra di Nesta riesce anche ad alleggerire e mordere col guizzo di Castrovilli che fa correre un lungo brivido sulla schiena di Conte. Che non gradisce e, subito dopo il té, si gioca la carta Anguissa. La musica non cambia, perché la palla si stacca spesso con ritardo dai piedi azzurri. Non canta.
Dentro anche Raspadori allora. Alle spalle di Lukaku, a innescare Politano che a tu per tu con Turati s’inceppa. Soprattutto, a scodellare in mezzo un pallone letto ottimamente da McTominay (magistrale nello sfilare alle spalle di Birindelli e Caldirola), non altrettanto dal portiere biancorosso: 1-0. La musica è cambiata. Non per Monza: "Non è la sconfitta a farci schifo. È la vostra resa senza combattere", il messaggio della tifoseria indirizzato, soprattutto, ai piani alti.
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