
L'Olimpia Milano affronta Baskonia Vitoria nell'ultimo match di Eurolega, segnato da infortuni e delusioni.
Sarà un’atmosfera spettrale quella che accompagnerà questa sera l’Olimpia nel suo ultimo match di Eurolega al Forum contro gli spagnoli del Baskonia Vitoria. Tutt’altro che una passerella, perché la delusione per l’eliminazione è cocente. È la terza consecutiva, questa volta dilapidando quel che di buono è stato costruito nella parte centrale, perché il record delle prime 6 e delle ultime 6 partite è impietoso e speculare, in totale 2 vittorie e 10 sconfitte. Partendo malissimo e finendo ancora peggio sotto il peso della pressione e di una incredibile serie di infortuni, senza riuscire a costruire un filo logico che permettesse alla squadra di avere identità per superare le difficoltà. Così le 14 vittorie in 21 partite della fascia centrale sono state vanificate, quando bastava l’ultimo sforzo per concretizzarle. C’è da dire che anche in questi mesi c’era stato ben più di un segnale preoccupante, come il -23 già incassato nel primo quarto sul campo del Panathinaikos o lo storico -44 patito a Istanbul con l’Efes. Liquidarli solo con la questione stanchezza è stato un errore, erano i primi segnali di una personalità che svaniva laddove doveva dare segnali di presenza più marcati. Difficile salvare qualcuno da questo fallimento. A cominciare da coach Messina (nella foto), che non ha trovato il bandolo della matassa, soprattutto in difesa, con il peccato originale di essere partito senza un vero playmaker con esperienza europea (poi aggiungendo Mannion, che però anche lui era alla prima reale partecipazione con minutaggio ed è crollato nel finale) e non aver trovato una soluzione per la sostituzione di Nebo.
Qui la sfortuna ci ha visto benissimo visto che nell’anno in cui l’Olimpia firma il miglior pivot di Eurolega delle ultime stagioni questo gioca 4 partite, dopo averne giocate 106 nei 3 anni precedenti. A lungo andare, come normale che fosse, la coppia di lunghi tiratori Mirotic-LeDay ha perso di imprevedibilità perché quella che è un’opzione non può diventare la normalità senza conseguenze negative (l’Olimpia, ad esempio, è la squadra che ha la più bassa percentuale di rimbalzi offensivi conquistati).
La squadra, negli ultimi viaggi europei, è sembrata senza nerbo e, nelle ultime uscite, ha contagiato anche il suo rendimento italiano con le inopinate sconfitte di Napoli e Reggio Emilia. Ettore Messina è stato molto duro: "Chiudiamo un’edizione di Eurolega molto difficile in cui abbiamo avuto la squadra al completo solo due volte. Abbiamo anche vinto partite importanti, giocando bene, ma le ultime sconfitte ci hanno impedito di accedere alla post-season. Siamo consapevoli di aver deluso i nostri tifosi, la nostra proprietà, ma soprattutto, credetemi, abbiamo deluso noi stessi. La squadra continuerà a lavorare duramente per prepararsi al meglio per i playoff della Serie A". Ma forse neanche il quarto scudetto consecutivo potrebbe salvare da un’ipotetica rivoluzione, nessuno è più saldo nel suo ruolo.
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