GIULIO MOLAUNA STORIA
Sport

Origgio, il calcio è donna

Settanta ragazze dai 10 ai 17 anni e uno staff tutto per loro .

Origgio, il calcio è donna

Origgio, il calcio è donna

ORIGGIO

di Giulio Mola

Una storia fatta di passione, sacrifici, fra vittorie e sconfitte, gioie e dolori. Questo è la Polisportiva Airoldi Origgio, nata cinquant’anni fa e adeguatasi col tempo al nuovo che avanza. Di qui il progetto di creare anche un settore giovanile di calcio femminile, grazie alla felice intuizione di Roberto Pirovano. Dal 2019 (e nonostante la pandemia), l’idea si è trasformata in realtà, con la creazione delle categorie under 121517, a cui dall’anno scorso è stata aggiunta la squadra di baby under 10.

A coordinare tutto il vivaio femminile è stato chiamato Carlo Ambrogio, che dopo le esperienze con Tabiago, Pro Sesto e Vittuone ha cominciato il nuovo percorso in Airoldi alla guida dell’under 17 e da quest’anno è responsabile del settore “rosa“. "Airoldi vuol dire famiglia, vuol dire essere a casa, le ragazze sono inserite in contesto oratoriale, ma vengono seguite da istruttori capaci e umanamente validissimi - spiega -. Siamo cresciuti nei tesseramenti, oggi una settantina, lanciando anche diverse ragazze in qualche top club. Ma lo scopo finale è sempre lo stesso, entrare ed uscire con il sorriso, affondando la sana competitività sportiva con sano agonismo". C’è un dato di fatto che spiega la bontà del lavoro di società e istruttori: le ragazze che frequentano gli allenamenti sono tutte migliorate, come provato dalla partecipazione di tante ragazze under 10 ai centri di attività federale Figc. "L’esperienza dei tecnici è fondamentale nel percorso di crescita delle ragazze, nella loro formazione e nell’apprendimento - prosegue Ambrogio -. E proprio per questa continua crescita di formazione dei tecnici che questo anno abbiamo deciso di collaborare con il Parma Calcio, che ci fornirà tutto l’apporto per migliorare le nostre competenze da mettere a disposizione per la crescita delle ragazze".

Airoldi è una società strutturata dove non manca davvero nulla. "Abbiamo per ogni categoria due mister, una dottoressa, ed un preparatore dei portieri - racconta il responsabile del settore femminile -. Ci sono stati ben tre “open day“, alla domanda “perché’ una ragazza dovrebbe scegliere Airoldi“, rispondo dicendo che la differenza la fanno i dettagli e la cura ed attenzione della persona". Sguardo in avanti: "I propositi per la prossima stagione sono dare continuità dei numeri e la crescita. Miriamo a far bella figura in tutte le categorie sempre con il nostro stile non ricercando con ossessione la vittoria, ma come naturale risultato del lavoro svolto in allenamento. Personalmente sono venti anni nel femminile, ho conseguito diversi risultati di prestigio con tante realtà, ma mi sento di dire che la sfida del progetto Airoldi è molto stimolante, soprattutto per realizzare il nostro sogno nel cassetto per costruire in casa con le nostre giovani, la nostra prima squadra del futuro".

Non solo pane e pallone (come in oratorio) per le tesserate del club di Origgio: "Vorrei far partecipare le ragazze anche a delle iniziative extracalcistiche per far promuovere a loro il motivo per cui una ragazza deve venire a giocare in Airoldi. Di recente siamo stati alla radio canale Italia dove abbiamo raccontato la nostra storia. Poi realizzeremo con la società l’Orma un progetto totalmente finanziato dai fondi dalla comunità economica europea che porterà dal 9 ottobre al 12 ottobre cinque ragazze in Bulgaria per confrontarsi in una specie di mini Erasmus".

Tutto nasce in un contesto particolare, in una specie di isola felice: "Ci alleniamo sul campo dell’oratorio e giochiamo le partite in casa al campo comunale. Le persone sono componenti fondamentali: Mauro e Angelo sono gli angeli custodi del campo e spogliatoio, Meravigli è uomo dei tesseramenti, segreteria e regolamenti, Giorgio I ‘economo e magazziniere, Francesco il mio collega del maschile. E poi il mio team di lavoro con mister Andrea, Danilo, Antonio, Stefano, Sharon, Jessica, e il grande mister dei portieri Gianni, senza dimenticare il presidente Pietro Dozio che mi ha dato fiducia. Ma sono le ragazze che rappresentano le nostre vittorie più belle tutti i giorni con i loro sorrisi...".

Insomma una realtà piccola ma ben strutturata dove in ogni categoria c’è il famoso decalogo “del buon calciatore“ da rispettare. Una realtà genuina, come detto “pane e salame e oratorio“, piena di valori. "Senza dimenticare i social che servono anche per conoscere per il popolo internauta". Per stare al passo coi tempi, ovviamente.