
Copa America, Lionel Messi e Neymar in campo
Storico risultato allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro, dove l'Argentina di Angel Di Maria conquista dopo 28 anni - e sei finali consecutive perse - la vittoria della Copa America. Contro un Brasile che è riuscito a svegliarsi ma solo troppo tardi per poter riuscire a vincere. O anche solo a portare la finale ai tempi supplementari. L'Argentina in Brasile non aveva mai vinto se non in amichevole. Oggi invece vince la Copa America per 1-0, gol di Di Maria, contro il Brasile. Ecco le pagelle della finale di Coppa America. Per la prima volta Lionel Messi vince un trofeo con la propria Nazionale. Piange invece a fine gara Neymar. Entrambi, però, durante la finale di Copa America non hanno mai brillato.
Argentina
E. Martinez 6.5. Impegnato poche volte, ma quelle poche volte in cui viene chiamato in causa risponde più che bene. Una certezza. Montiel 6. Quando serve è lì. Va detto che non serve proprio sempre, quindi tutto sommato la sua partita non è giocata con il coltello fra i denti. Però negli scontri non si tira indietro. Romero 6. Ogni tanto si porta in avanti, ma quando c'è da arginare gli attaccanti brasiliani non si tira indietro. Otamendi 6. In fondo fa il suo. Ci mette la grinta, ci mette il senso di posizione: la sua prestazione non finirà negli annali, ma d'altro canto neanche quella dell'attacco del Brasile lo farà. Acuna 6.5. Partita ordinata e grintosa per il trottolino Acuna sulla fascia sinistra. Una spina nel fianco del Brasile, che è costretto a impegnare uomini per tenerlo sotto controllo. De Paul 7. Le sue geometrie sono sempre un piacere per gli occhi. Sembra che abbia i piedi calamitati: il pallone finisce sempre a lui. E quando c'è da fare a sportellate a centrocampo, De Paul non si tira indietro. Prezioso. Paredes 5. Protesta e fa fallo. Per altro non lo si ricorda. E infatti esce dopo un tempo, peraltro non da incorniciare. Lo Celso 6. C'è quando serve e questo è già prezioso. La sua non è una partita indimenticabile Messi 4.5. La sua presenza è il cognome sulla maglia. Si nota solo perché ogni tanto viene inquadrato dalle telecamere. E' spesso fuori dall'azione, in maniera quasi irritante. Se l'Argentina deve ringraziarlo per essere arrivata in finale grazie a lui, stavolta recrimina: se nei minuti finali ci fosse stato un altro attaccante, l'assist di De Paul sarebbe stato rete. Messi invece non ce la fa. E spreca tutto. Lautaro Martinez 5.5. Si fa vedere e fa qualcosa in più rispetto a Messi, ma non va quasi mai a cercarsi il pallone. E questo è un atteggiamento che può tenere un solo giocatore in attacco, non entrambi. Di Maria 7. Comincia in sordina la prima partita di Copa America da titolare e fa quello che si chiede a Di Maria: essere determinante e fare spettacolo. Lui fa tutto questo. Cosa gli si può chiedere di più?
G. Rodriguez 4.5. Entra nel secondo tempo, ma non se ne accorge nessuno. Si sarebbe potuto evitare la doccia post partita, visto che il suo contributo è non pervenuto.
Tagliafico 6.5. E' rude quanto deve essere chi ha a che fare con Paquetà e Neymar e deve assolutamente fermarli. E ci riesce in diverse occasioni.
Pezzella sv. Praticamente mai visto
N. Gonzalez sv. Praticamente mai visto
Palacios sv. Praticamente mai visto.
Brasile
Ederson 6. Praticamente mai chiamato in causa - la rete segnata da Di Maria non è assolutamente colpa sua -, quelle Danilo 5.5. Non riesce mai ad entrare appieno nella gara. Quando viene chiamato in causa si fa trovare pronto, ma da uno come lui ci si aspetta una maggiore aggressività e un grado di intraprendenza superiore a quello mostrato in questa partita. Marquinhos 6. Non fa faville, ma è comunque un punto di riferimento in difesa. La sua è una partita senza lode e senza infamia. Compitino. Thiago Silva 6. Mai stratosferico. Anzi. Ma, viste le scarse occasioni capitate in zona gol all'Argentina, effettivamente non è chiamato a un super lavoro. Rimane comunque una certezza. Renan Lodi 4.5. Il gol dell'1-0 segnato da Di Maria pesa come un macigno sulla sua coscienza. Il suo buco in difesa spalanca la prateria determinante per l'Argentina. Paquetà 5.5. Tanto fumo e poco arrosto. Si muove molto, ma sbaglia anche tanto e spesso è costretto a spendere più energie per recuperare il pallone che ha perso contro il muro argentino. Casemiro 5. Ogni tanto è protagonista di qualche incursione in avanti, ogni tanto è protagonista di qualche buon salvataggio. La sua gara è un "ogni tanto" messo qua e là. A mancargli è proprio la continuità. Fred 5.5. L'ammonizione ricevuta pochi minuti dopo l'inizio della partita lo condiziona non poco. E infatti non riesce mai ad essere nel vivo dell'azione. Delusione. Everton voto 4.5. Desaparecido quasi per tutto il primo tempo, si fa vedere per la prima volta soltanto a quattro minuti dalla fine della prima frazione di gioco. Impalpabile. Neymar 5. Si fa vedere più spesso persino Richarlison, il che è tutto dire. Inizia la gara tuffandosi e protestando, poi comincia a subire falli veri. Questo però non cambia nulla, perché si fa sentire molto poco. Richarlison 5.5. Dopo un avvio un po' timido, entra nel vivo di diverse azioni e si fa vedere. Ma non riesce ad essere incisivo come dovrebbe. L'unica volta in cui riesce a battere a rete, il gol viene annullato per fuorigioco. Che sfortuna.
Firmino 5. Inizia con una sgroppata in velocità. E rimane l'unica azione in cui si segnala il suo contributo. Utile probabilmente solo come sagoma per la barriera nelle punizioni.
Vinicius 4. Fino a pochi minuti dalla fine della partita ti chiedi se si sono dimenticati di farlo entrare. Poi capisci che c'è, soprattutto perché cerca di farsi giustizia da solo su Otamendi, e continui comunque con questa condizione. Volatile.
Gabigol 5.5. Entra a un quarto d'ora dalla fine giusto per litigare. Pretende un calcio di rigore che non c'è. Cerca di rendersi pericoloso, ma non riesce ad essere determinante. E' comunque il più pericoloso dei suoi nei minuti finali.
Emerson Royal sv. Entra nella ripresa e non riesce mai a incidere.