È stato l’ultimo acquisto nello scorso mercato estivo, arrivato il penultimo giorno, preso in prestito dal Bayer Leverkusen per 5 milioni, con riscatto fissato a 25. E a giugno, quando sarà riscattato, diventerà uno dei tre acquisti più onerosi di sempre nella storia atalantina. Premessa per spiegare quanto l’Atalanta abbia investito, forte, su Odilon Kossounou, il gigante della difesa nerazzurra: corazziere di 191 centimetri, fisico statuario, muscolatura e velocità da atleta olimpionico. Centrale di difesa, ma non solo: nel suo primo trimestre a Bergamo ha già impressionato per la facilità nella corsa, per alcuni coast su coast e per la potenza del suo tiro da fuori, con un terra aria scagliato contro il Como, respinto magistralmente di piede da Audero. Classe 2001, 24 anni da compiere a gennaio, ragazzo già esperto e maturo: a 16 anni in Svezia nell’Hammarby, poi a 18 in Belgio con il Bruges con cui ha vinto il titolo nazionale, giocando con il coetaneo De Ketelaere, quindi il triennio al Bayer Leverkusen con cui lo scorso anno ha trionfato in Bundesliga e in Coppa di Germania, perdendo solo l’ultima partita stagionale, la finale di Europa League a Dublino contro la Dea. Che lo ha seguito tutta l’estate per inserirlo in difesa, per colmare fino all’inverno il vuoto lasciato da Giorgio Scalvini (che rientrerà tra i convocati sabato nella trasferta a Parma). Un rinforzo per il presente e un investimento per il futuro, Kossounou. Il giocatore è già pronto, come ha dimostrato nelle due partite di Champions giocate da titolare sui campi dello Shakthar e dello Stoccarda, ma con grandi margini di miglioramento a livello tecnico e tattico. Le potenzialità ci sono tutte, come sta mostrando in campo. Sette presenze tra serie A e Champions, quasi tutte giocate interamente: senza un problema muscolare a ottobre avrebbe avuto più spazio. Complice l’infortunio di Kolasinac l’ivoriano nelle ultime settimane ha fatto reparto con l’altro corazziere Isak Hien, stessa statura da cestista, due anni di differenza (lo svedese è del ‘99): una coppia di giovani, che ha blindato la difesa nerazzurra. Gasperini lo ha più volte elogiato, per la rapidità di inserimento e la bravura in marcatura: "Kossounou ci sta convincendo sempre di più, credo sia un giocatore che ci metterà poco a diventare un cardine importante. È un ragazzo che ha conoscenza del calcio, non è solamente forza fisica". Secondo molti addetti ai lavori ha un potenziale da esprimere che potrebbe portarlo ai livello di un Koulibaly. Intanto oggi alla 13esima edizione del Festival del Calcio Italiano - Gran Galà del Calcio saranno nove i premi per l’Atalanta BC, ovvero la società presieduta da Antonio Percassi, in qualità di miglior Club, quindi il Direttore Sportivo, Tony D’Amico, il mister Gian Piero Gasperini (miglior allenatore ex aequo), il Direttore Sportivo dell’Under 23 Fabio Gatti, il Responsabile dell’Area Scouting Dario Rossi, poi per i rispettivi ruoli Bellanova, Carnesecchi, Ruggeri e Scamacca.
Fabrizio Carcano
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