La rivalità numero uno dello sport italiano, forse, non va cercata su un terreno verde. Vive sotto superficie, nelle brillanti acque di una piscina. Oggi, alle ore 15 in quel di Genova, va in scena un nuovo capitolo: Pro Recco-AN Brescia. Parlano i numeri, e per chi li sente per la prima volta sono impressionanti. Undici finali scudetto consecutive, nove delle ultime dieci in Coppa Italia. Sì, per chi sa di cosa stiamo parlando, sarebbe più logico definirlo dominio. Quello dei genovesi. Ma Brescia è sempre stata fiera rivale, sino a quando proprio l’anno scorso Savona (punita di recente) la scalzò dall’ultimo atto tricolore. Recco, di quelle undici finali, ne ha vinte dieci. Il 2021 è stato storia. Il campionato che riparte dopo la pandemia, Brescia che si fa terra di opportunità per alcune star europee (Maro Jokovic), la sfida al meglio delle cinque gare che termina in quattro, con il presidente Andrea Malchiodi a tuffarsi in delirio nelle acque di Mompiano. In Coppa Italia, storia simile. Di quelle nove finali su dieci (Brescia perse in semifinale con Ortigia nel 2023), l’AN ha conquistato l’ultima, contro ogni previsione, dopo un’infinita serie di rigori.
E’ un intreccio di storie, di via vai di giocatori, di colpi bassi e sguardi di stima reciproca. Non dimentichiamolo: due anni fa Recco vinceva anche in Europa, Brescia perse due semifinali all’ultimo tiro mancando il derby nell’atto culminante di Champions League. E come tutte le dinastie, cambiano volti, protagonisti, opportunità. La Pro Recco è stata la società più potente del mondo, un dream team che strizzava l’occhio a Milano, giocando le gare casalinghe europee nel maestoso scenario del Bocconi Sport Center. Poi, nell’ultima estate, l’addio del patron Gabriele Volpi. Lo sconcerto iniziale causò molteplici voci: dall’esclusione dal campionato di A1 ad una squadra di giovani, dalla cancellazione di quel “Pro“ prima del nome della città al no alla Champions.
Non è andata proprio così. Maurizio Felugo, ex giocatore e ora presidente dei liguri, ha trovato un equilibrio almeno per una stagione (non per la massima competizione continentale), tanti fuoriclasse sono rimasti nonostante le offerte: Del Lungo, Di Fulvio, Cannella, Younger, Echenique, Iocchi Gratta, Condemi, Hallock. Brescia, dopo la negativa stagione 2023, è ripartita da tempo con un gruppo giovane, ha rinunciato alla Champions per una Euro Cup più sostenibile, ha già alzato un trofeo e quest’anno ha stupito tutti. Il dominio non pare scalfito, anche se Savona è squadra vera.
Torniamo ai numeri: entrambe in A1 sono a punteggio pieno, Recco è a +3 perchè ha una partita in più, e in EuroCup è 6-0 mentre Brescia è 5-1. Dal 26 al 29 gennaio il Settebello si ritroverà, la Pro ha sette rappresentanti, l’ex Leonessa sei. Tra poche ore, nella piscina di Sciorba, saranno sempre i padroni di casa a partire favoriti. Sandro Bovo, che allena Brescia da una vita, cercherà di comprendere il reale livello dei suoi. Sarà partita senza esclusione di colpi. Due personaggi? Per la Pro Francesco Di Fulvio, uno dei tanti ex, miglior giocatore del mondo nel 2022. Dall’altra Mario Del Basso, centroboa salernitano ormai in pianta stabile in Nazionale. Ma quel che resta è sempre Pro Recco-AN Brescia, la rivalità numero uno dello sport italiano.
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