
Christian Pulisic e Tijjani Reijnders hanno spesso tirato fuori dalle secche il Milan: lo statunitense ha messo a referto 15 gol e 9 assist, mentre l’olandese è a quota 13 e 4
Certezze di un presente incerto (dopo i risultati di ieri si ritorna al nono posto). Speranze di un futuro che intanto si prova a tenere stretto. Nella stagione delle rimonte e dei tonfi, a tirare fuori dalle secche il Milan sono quasi sempre loro: Christian Pulisic e Tijjani Reijnders. L’ultima puntata con il Como. Ultima di una lunga serie fatta di 15 gol e 9 assist per lo statunitense, 13 e 4 per l’olandese. "Se questo è il club della mia vita? Sì, al 100%. Ricevo tanta fiducia, è un piacere essere qui ogni giorno e voglio continuare", le parole del 26enne ribattezzato Capitan America. Tant’è, il rinnovo del contratto in scadenza a giugno 2027 (con opzione per un altro anno) è quasi pronto per essere firmato. Mancherebbe solo l’annuncio. Prelevato dal Chelsea per una ventina di milioni, firmerà fino al 2029, con un ritocco dell’ingaggio che passerà da 4 milioni a circa 5. Operazione già in archivio per Reijnders: da 1,7 a 3,5 milioni di stipendio per altri cinque anni, senza alcuna clausola rescissoria. Mosse fatte e da fare in fretta, anche perché l’estate arriverà altrettanto alla svelta: a Reijnders si erano interessate big come Barcellona, City e Chelsea, a Pulisic il Liverpool, ad esempio. E senza una partecipazione alla Champions, il canto delle sirene potrebbe farsi più forte. Intanto Conceiçao se li coccola, ora come nel recente passato: "Sono continui e sempre a livelli altissimi. Fantastici, è un piacere allenarli". Il litigio - smentito - con lo statunitense ad anni luce.
Al pettine, ora, ci sono ben altri nodi. L’ennesima rimonta ha sottolineato il carattere, ma il rovescio della medaglia è tutto per la mancanza di equilibrio. E per scelte poi sconfessate dal campo. L’ultima è la panchina (non la prima) per Fofana: "Quando sono arrivato, però, mi veniva sempre detto che aveva giocato tutte le partite (dunque troppo). Ci sono periodi nei quali un giocatore deve respirare un po’". Potrà farlo in questi giorni (ancora due) prima di tornare a Milanello: il francese non è stato convocato da Deschamps, Musah invece, peraltro squalificato col Napoli, sarà impegnato con gli Stati Uniti. Due dati eloquenti: entrambi, col Como, hanno recuperato 3 palloni a testa, ma Fofana ne ha perso solo uno, mentre il compagno 6. Altri numeri pesanti riguardano Theo Hernandez e Gimenez. Il primo è stato bocciato all’intervallo da Conceiçao che lo ha sostituto con Jimenez. Era già successo un mese mezzo fa col Parma: entrò Bartesaghi, anche allora arrivò una rimonta. El Bebote, invece, è a secco da un mesetto. Sabato un dribbling, un tiro, 3 passaggi avanti (soprattutto uno a Musah, ma Abraham in 20 minuti ne ha fatti il doppio), 5 indietro: ancora poco. "Sta lavorando tanto, è un normale periodo di adattamento. Sarà molto importante per il resto della stagione, ne sono sicuro", le parole di Conceiçao. Che per adesso si tiene il Milan. In piena costruzione e in piena contestazione.
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