
Tammy Abraham è arrivato sabato scorso alla doppia cifra di reti stagionali
Da predestinato (o quasi) a caso (o quasi) il passo è breve nella centrifuga Milan. Così, da bomber certificato, Santiago Gimenez è diventato al momento centravanti “panchinato“. Escluso tre volte di fila dall’undici iniziale, va verso la quarta, venerdì a Udine. Ci si è messa anche la contusione subita al fianco, dopo lo scontro con De Gea di sabato: gli esami hanno escluso lesioni, ma l’attaccante è ancora dolorante e anche ieri ha lavorato a parte, come Loftus-Cheek ed Emerson Royal.
Di fatto, ottovolante rossonero e ottovolante per “El Bebote“. Secondo investimento più oneroso da parte di RedBird, 32 milioni più bonus (37,5 per De Ketelaere), contratto fino al 2029 da 2,5 milioni a stagione, impatto immediato: assist al debutto in Coppa Italia. Poi gol alla prima in campionato a Empoli e alla seconda col Verona: in precedenza, ci erano riusciti Pulisic e Shevchenko. Il 23enne ha ereditato anche il numero 7 dall’ucraino, suo idolo come Kakà, Ronaldinho e Ibrahimovic (presente anche ieri a Milanello, insieme a Geoffrey Moncada). Tutti rossoneri, come la maglia indossata dal piccolo Santiago in una foto di famiglia. Predestinato, la sensazione, rincarata dallo stesso Ibra: "A chi somiglia? A nessuno, ma è forte come me". Curriculum da fregarsi le mani: con il Feyenoord 20 gol due stagioni or sono, 26 l’anno scorso, 16 fino a gennaio prima di trasferirsi a Milano.
A San Siro, in Champions, l’ultima firma, proprio contro la sua ex squadra, il 18 febbraio. Da allora, 8 partite a secco, 5 da titolare, le ultime 3 da subentrato. A partire da Napoli, dove ha sbagliato anche un rigore (non gli capitava da più di un anno). Bocciato da Sergio Conceiçao, di fatto. Che ha provato a tutelarlo: "In allenamento segna, lo ha fatto anche al suo arrivo. In tantissimi hanno faticato all’inizio in Italia, è normale. Anche io: mi chiamavano “pippa“, poi con la Lazio abbiamo vinto la Supercoppa grazie a un mio gol e sono diventato “pippina“. Lasciamogli il suo spazio". Ne ha avuto sempre meno.
Più spazio, invece, per Tammy Abraham: le recenti firme nel derby di Coppa Italia e con la Fiorentina lo hanno portato in doppia cifra. Proprio le cifre, però, rappresentano l’inghippo per l’inglese in prestito secco dalla Roma: valutazione attorno ai 25 milioni e ingaggio da 4,5. Se ne parlerà tra qualche mese, come di Alexis Saelemaekers che ha fatto il percorso inverso (ed è molto apprezzato dai giallorossi). E come di Luka Jovic: per mesi ai margini, tanto che non era stato inserito in lista Champions, frenato anche dagli infortuni (a fine novembre l’operazione di rinforzo del canale inguinale sinistro), 200 minuti di campo appena. Negli ultimi 78, però, si è concesso il bis di reti, con Napoli e Fiorentina. "Voglio giocare", ha detto di recente il serbo in patria. Si è ridotto l’ingaggio (1,3 milioni) ed è in scadenza quest’estate. Tra le tante situazioni da valutare, ci sarà anche la sua. Come quella degli altri centravanti. Con i debiti distinguo. La stellina Francesco Camarda, con Milan Futuro per il finale di stagione. E Divock Origi: fuori rosa, contratto fino a giugno 2026 e 4 milioni di stipendio all’anno. Ma questa, è tutta un’altra storia.
Notizie dall’infermeria: frattura al gomito destro per Kyle Walker che ieri si è sottoposto ad intervento chirurgico. Il giocatore comincerà subito la riabilitazione.
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