L'onda lunga di Tokyo 2020 bagna l'atletica leggera lombarda. Nell'ultimo lustro l'Italia ha rialzato la testa nella disciplina olimpica per eccellenza, la regina degli sport, come certificato anche l'anno scorso dagli exploit agli Europei casalinghi di Roma e dai buoni risultati ai Giochi di Parigi.
Risultati non estemporanei ma frutto di un movimento dal basso che finalmente ha ripreso a scovare e soprattutto crescere talenti, ragazze e ragazzi in grado di competere a livello internazionale nel più globale degli sport, dove la concorrenza si annida in ogni angolo del pianeta. E se i nomi forti del momento, quelli con grandi speranze di medaglia a Los Angeles 2028, sono i romani Mattia Furlani e Lorenzo Simonelli, la trentina Nadia Battocletti e la toscana Larissa Iapichino, dietro si muove una nuova generazione che sembra poter garantire continuità al momento d'oro dell'atletica azzurra. Atleti nati tra il 2005 e il 2009 che a livello giovanile hanno fatto e stanno facendo vedere grandi cose. Certo il salto nel mondo senior è spesso un salto nel buio, e di talenti precoci che hanno poi vissuto carriere anonime sono piene le piste (e le pedane), ma era da tempo che l'Italia della corsa e dei salti non poteva contare su una base di talento così ampia.
E in questa Nuovelle Vague la Lombardia ha un ruolo di primo piano, in particolare con quattro nomi - tre ragazze e un ragazzo - che promettono davvero bene: Elisa Valensin, Mateo Sioli, Erika Saraceni e Kelly Doualla. Conosciamoli.