LUCA MIGNANI
Sport

Sergio manda avvisi ai naviganti. "Abbiamo vinto una gara difficile però ci mancano ancora molte cose. La squadra ha carattere, non le basi»

Il portoghese: "C’è tanto da tirar fuori da questi ragazzi. La società deve parlare di più prima delle gare" . Fabregas: "Ho un gruppo con una grande mentalità, ma sono stanco dei complimenti, voglio vincere".

Il portoghese: "C’è tanto da tirar fuori da questi ragazzi. La società deve parlare di più prima delle gare" . Fabregas: "Ho un gruppo con una grande mentalità, ma sono stanco dei complimenti, voglio vincere".

Il portoghese: "C’è tanto da tirar fuori da questi ragazzi. La società deve parlare di più prima delle gare" . Fabregas: "Ho un gruppo con una grande mentalità, ma sono stanco dei complimenti, voglio vincere".

Dall’inviato

"Dobbiamo crescere ancora tanto. A livello fisico, tattico e non solo. Il carattere c’è, è la terza rimonta in quattro partite che facciamo. A livello di atteggiamento, però, io posso anche parlare per due ore. Ma se non se lo mettono in testa...". Chiaro, chiarissimo Sergio Conceiçao nei suoi messaggi ai naviganti. Come sempre, ormai. "Bene perché abbiamo vinto contro una squadra che merita i complimenti. Ma, ripeto, dobbiamo fare molto di più. Certo, ci manca il tempo, una settimana “pulita“ per lavorare. Non è una scusa. Serve più compattezza, più aggressività: questa è la base. Anche se stiamo avendo qualche problema a livello fisico: questa sera (ieri, ndr) si sono fermati Morata, Pulisic e Thiaw ad esempio". Il tecnico si trova ancora a dover spiegare un primo tempo negativo: "Ne abbiamo parlato con la squadra. Bisogna essere più incisivi, non stare lì ad aspettare quello che succede. Poi sappiamo dare tutto andare al limite. Ma questo deve succedere fin dall’inizio. Ci sono cose che prepariamo e che non vengono fatte: per questo mi sono arrabbiato ancora". Anche prima della partita: "Sì, non sono abituato a parlare tanto, anche alle televisioni prima del match. La società dovrebbe parlare di più nel pre-gara, io meno perché per il nervosismo non parlo nemmeno con la mia famiglia qualche ora prima del match".

Fabregas invece è stanco stanco dei complimenti: "Sì, basta. Meritavamo, sicuramente, ma gli episodi cambiano: il mio collega va a casa sorridente, io per niente. Se uno avesse visto la prima ora di partita senza sapere chi fosse il Como e chi il Milan, avrebbe pensato che eravamo noi il Milan". Il tecnico vede comunque anche il bicchiere mezzo vuoto: "Anche con l’Inter, ad esempio, la partita sembrava aperta e poi è stata chiusa dai loro colpi. Ma è così, sono grandi squadre. Mi ha fatto effetto vedere i rossoneri in difficoltà contro di noi". Anche per merito dell’ex Betis Diao, appena arrivato: "Mi mancava un giocatore così, con profondità e potenza. Ora c’è e non ci fermiamo qui: nelle prossime settimane di mercato arriverà qualcun altro". E magari rientrerà il “gioiellino“ Nico Paz: "Ci sono mancati anche Perrone e Sergi Roberto ad esempio. Ma non conta. Dopo il gol di Leao ho detto ai giocatori: ci vuole umiltà". A Fabregas viene chiesto anche un parere sull’ex compagno Morata: "Mi fate questa domanda perché segna poco? Anche noi, se concentrassimo il 20% delle occasioni saremmo da Europa League. Ma lui ha fatto sempre bene, è il capitano della nazionale spagnola che ha vinto gli Europei, no? Farà bene, per forza."

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