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Serie C. La favola Giana sempre più bella. Ora tutti sognano la Coppa Italia

Altro “miracolo“ sportivo del club del patron Bamonte "Lo stadio di Gorgonzola in finale deve essere pieno".

La festa dei calciatori della Giana dopo il pirotecnico successo in Veneto che ha regalato al club la prima storica finale della Coppa Italia di Serie C

La festa dei calciatori della Giana dopo il pirotecnico successo in Veneto che ha regalato al club la prima storica finale della Coppa Italia di Serie C

La piccola, grande Giana, ne ha combinata un’altra delle sue. Finale di Coppa Italia di Serie C, centrata: mai successo nella storia di una società nata nel 1909 e che per più di un secolo non era mai andata nemmeno oltre l’Eccellenza, intesa come categoria. Eccellenza lombarda, invece, dal 2011 a oggi. Con qualche dolorosa ma rigenerante pausa: Promozione-Eccellenza-Serie D a far rima con tre campionati vinti di fila, poi il professionismo che tremare le gambe fa, ma non a Gorgonzola, dal 2014 al 2022. La retrocessione in coda agli ultimi campionati di sofferenza, poi: tutt’altro che la parola fine. Anzi, nuovo inizio: proprio come in occasione del tris di categorie scalate, arrivato anche allora dopo una retrocessione.

Squadra affidata a Andrea Chiappella: primo campionato vinto (con tanto di finale di Coppa di categoria), primo campionato in Serie C chiuso ai playoff (con eliminazione a Trieste tra le polemiche). Due anni fa, tutte le partite in casa gratis per chiunque: volere del presidente Oreste Bamonte. L’anno scorso (e quest’anno) biglietto ad appena 5 euro: più di una rarità. Un pugno sul tavolo fuori dal campo, per far riavvicinare le persone alla squadra. Altri ancora sul campo, sferrati da una società composta da un nucleo a dir poco storico (Albè, Colombo, Papasodero, Manzi e tanti altri) che non smette mai di stupire e stupirsi. Ancora oggi: in Coppa Italia stese Juventus Next Gen, Entella, Pro Vercelli, Avellino e, in ultimo, il Caldiero: 1-1 a Gorgonzola, 3-2 mercoledì sera al Berti. Ora, la doppia finale: andata a Gorgonzola il 25 marzo alle 20.30, ritorno in trasferta il 9 aprile alla stessa ora. Di De Maria, Nichetti e Lamesta le firme, in Veneto, per aprirsi la strada verso una pagina tutta da scrivere. "Siamo andati in svantaggio due volte, ma ci siamo rimessi in piedi. Non riuscivamo a trovare la profondità, bravi ad avere pazienza e volontà", le parole di Alberto Sala, vice allenatore in panchina al posto dello squalificato Chiappella. "Ora, una finale storica, dedicata a tutti: presidente, giocatori, magazzinieri. Dobbiamo essere orgogliosi e speriamo che all’andata il nostro stadio sia pieno. Godiamocela e giochiamocela fino alla fine".

In palio, oltre a quello che sarebbe il primo trofeo per la società, anche l’accesso diretto alla fase nazionale dei playoff. Non male, considerando che i biancazzurri attualmente sono al nono posto, raggiunto dopo quattro vittorie di fila e grazie a un mercato di riparazione che nell’ultimo giorno ha portato forze fresche in attacco come Tirelli (Ascoli) e Capelli (AlbinoLeffe) per dare man forte al gioiellino Stuckler, 20enne arrivato in estate in prestito dalla Cremonese e già in doppia cifra (11 gol). Domenica si torna in campo, in casa, contro l’Atalanta U23. Poi la capolista Padova e il Lumezzane per chiudere il mese e, la speranza, il discorso salvezza. Per poi continuare a sognare ad occhi aperti.

Luca Mignani

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