Campione italiano ed europeo, poi ancora padrone della classica-monumento più importante del ciclismo, la Parigi-Roubaix. Il 2021 è stato un anno da incorniciare per Sonny Colbrelli, che ha terminato la sua stagione giovedì scorso al Gran Piemonte e stamattina si è raccontato al Festival dello Sport di Trento, ritornando sullo strepitoso successo di domenica scorsa sul celeberrimo pavè francese, che gli ha permesso di spezzare un incantesimo che per l'Italia durava dal 1999, quando si impose Andrea Tafi.
"Ogni volta che rivedo le fasi più importanti della gara con mio figlio piccolo, continuo ad emozionarmi. E' stato un qualcosa di indescrivibile e penso ancora adesso di non aver capito il successo che ho ottenuto", ha dichiarato il 31enne corridore bresciano della Bahrain-Victorius sul palco del Festival, affiancato dall'ex campione del mondo Maurizio Fondriest e da Moreno Moser. Le immagini dell'azzurro ricoperto di fango, che hanno fatto il giro del mondo, sono ancora nitide nella mente di Colbrelli: "Appena dopo l'arrivo, quando mi sono spogliato, ho chiesto che non lavassero nulla, dal casco alla maglietta ai calzoncini: li conservero' cosi'". Poi ha aggiunto: "Devo ringraziare la squadra, che si è subito fatta trovare pronta dopo la foratura per permettermi di rientrare al piu' presto".
Il pensiero, dopo un po' di meritato relax, è già per il 2022: "Sogno la Milano-Sanremo, che sarà il primo obiettivo anche in ordine cronologico, poi c'è il Fiandre che è sempre stata una corsa molto speciale per me e, ancora, la voglia di confermarsi alla Roubaix".