![Da sinistra. Santiago Gimenez,. Joao Felix e Rafael Leao Da sinistra. Santiago Gimenez,. Joao Felix e Rafael Leao](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZTkxNDAyMmEtZDU1Ny00/0/sta-nascendo-un-nuovo-milan-felix-e-gimenez-quanta-qualita.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Da sinistra. Santiago Gimenez,. Joao Felix e Rafael Leao
Il seme della rivoluzione è stato piantato. I primi frutti lì da vedere, a cavallo immediato del pre e del post riparazione. Il pre ha detto rimonta subita nel derby, dopo aver messo in bella mostra quantità (carattere, organizzazione) in maggior dosi rispetto alla qualità (cambi che non hanno cambiato, anzi...). Quattro giorni dopo, a rivoluzione compiuta, altra musica: ancora quantità (anche se con pause di troppo), ma soprattutto quella qualità che la San Siro rossonera aspettava da tempo. Tradotto: semifinale di Coppa Italia centrata ridimensionando la Roma. E anche se stessi: in meglio.
Aria da fiocco rossonero appeso alla porta di Milanello: sta nascendo un nuovo, vecchio Milan. Basti pensare alle sostituzioni dell’ultima notte di Coppa Italia, quella che ha messo sul piatto un altro potenziale derby: Gimenez e Joao Felix (oltre a Leao). Tutt’altri cambi, proprio con l’Inter: Chukwueze e Terracciano, ad esempio. Altra musica. Il messicano ha portato 16 gol stagionali in dote dal Feyenoord e caricato a testa bassa: furore e altruismo allo stato puro, non senza qualche stecca dovuta alla foga. Benzina sul fuoco, comunque, per i tifosi ringraziati da Conceiçao. Premesse e promesse.
Poi, Joao: il portoghese ha incantato fin dal torello, con tocchi capaci di rispolverare certi amarcord quasi impronunciabili al cospetto dei big del passato. Ma verosimili, per un 25enne ceduto dal Benfica all’Atletico per più di 120 milioni, di proprietà Chelsea (e a giugno si vedrà, ha fatto intuire Moncada), transitato anche, non per caso, da Barcellona. Assist e gol dei due nuovi arrivi, prima però la doppietta di Abraham, a complicare dolcemente la vita dell’allenatore: "Joao e Gimenez sono stati intelligenti a capire tutto in pochissimo. Ma mi è piaciuto molto anche l’abbraccio tra Tammy e Santiago: significa tanto".
Significa remare dalla stessa parte: banalità, tutt’altro se tradotta sul campo. Abraham l’ha fatto: due gol sotto gli occhi dei suoi ex tifosi. Non ha esultato, è stato comunque fischiato, alla fine ha mimato la Conference League conquistata in giallorosso, solo tre anni fa e con 27 reti stagionali. Passato. Ora, domani alle 18, Empoli. Per dare una picconata anche al campionato. Servirà quell’equilibrio che cerca Conceiçao: "Fondamentale". Nel nuovo 4-4-2, Musah e Jimenez l’hanno nelle corde. Anche Pulisic, pur non al top. Anche Reijnders, meno appariscente ma fondamentale in entrambe le fasi. Soprattutto Fofana, il ritrovato Tomori, il primo colpo Walker.
Con Leao chiamato una volta di più al definitivo salto. Non di qualità, ma di quantità: "Mi aspetto molto di più. Palla al piede è fenomenale, ma c’è tanto altro", il messaggio di Conceiçao. Che, nel frattempo, ha due frecce in più nell’arco. Sottil: "Un sogno. Adli mi ha mandato un messaggio: fammi sognare. Sono cresciuto ammirando Pato, Ibra, Ronaldinho. Ora vedo Walker che ha vinto tutto ed è comunque il primo ad arrivare in palestra". E Bondo: "Nesta mi ha parlato di Gattuso e Seedorf, mi ha spiegato che devo recuperare palla e andare avanti. E che farò bene. Galliani mi ha detto che mi avrebbe lasciato andare solo al Milan". Passato, futuro. Nel mezzo, un presente per tornare in alto. A partire da Empoli.
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