Milano è diventata l’America degli investitori a stelle e strisce. L’Eldorado a cui aspirano realtà e fondi che hanno da spendere, in cerca nello Stivale degli investimenti giusti per accrescere il patrimonio. Prima è arrivata RedBird a prendersi il Milan, la scorsa primavera Oaktree ha fatto sua l’Inter, riscuotendo un prestito che il predecessore, Steven Zhang, non è riuscito a rifondere. Le due proprietà hanno vision comuni e sono l’emblema del nuovo corso nostrano. Non più i mecenati alla Berlusconi e Moratti (anche allora Milano aveva fatto scuola), bensì società allergiche ai rossi di bilancio, artefici di un calcio sostenibile, in cui alla potenza di fuoco delle maxi-offerte, peraltro non più alla portata per la Serie A come poteva essere negli anni Novanta, si sostituiscono le idee, le competenze, i rapporti.
I dirigenti dell’area corporate sono così tornati a inseguire l’obiettivo dello stadio in comune a San Siro, pur con modalità da definire, mentre quelli chiamati a comporre il mosaico da consegnare ai rispettivi allenatori hanno virato anche su elementi geograficamente vicini alle proprietà. Già dallo scorso anno è rossonero Christian Pulisic, che dati alla mano è diventato un pilastro anche più di quanto non sia il celebrato Leao. Della rosa fa parte l’altro statunitense Musah, che ha appena segnato con la sua nazionale nel 2-0 in amichevole contro Panama (esordio da ct per Pochettino). All’Inter, Ausilio aveva praticamente chiuso in estate per Tessmann col Venezia, salvo inserire la retromarcia di fronte alle bizze contrattuali del centrocampista. In compenso sta facendo di tutto per provare ad acquistare a parametro zero Jonathan David, classe 2000, nordamericano del Canada come Buchanan che è già ad Appiano da gennaio. C’è la fila per acquistarlo e sono tutti club col portafoglio gonfio. L’attacco nerazzurro ha tre giocatori come Lautaro, Thuram e Taremi con contratti lunghi, più Arnautovic e Correa in scadenza a giugno, che difficilmente rinnoveranno. David non è un profilo da quarta punta, se arriverà potrebbe fargli posto qualcuno di importante e chissà che non sia Thuram con la sua clausola rescissoria da 85 milioni di euro, valida a luglio.
L’input di Oaktree, non troppo dissimile da quello di RedBird, è puntare su elementi futuribili, che possano crescere di valore, salvo eccezioni (vedi Morata). Per questo il Milan ha aperto le porte al progetto dell’Under 23 in C, sebbene con le attuali difficoltà di classifica (penultimi nel girone B) e l’Inter potrebbe fare lo stesso a partire dalla prossima stagione.
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