
Caruso-Djokovic
"Non ho seguito molto la vicenda Djokovic, sono qui per giocare a tennis. Diciamo che sono diventato il lucky loser più famoso della storia...". Lo ha detto il tennista italiano Salvatore Caruso, entrato in tabellone al posto di Novak Djokovic, espulso dall'Australia dopo undici giorni di battaglie legali, a Sky Sport. "Onestamente fra tennisti non si è parlato troppo della vicenda Nole. Qui ci giochiamo uno Slam e siamo concentrati sul nostro lavoro. Per lui è una brutta botta, ma è un grandissimo campione e credo che col tempo troverà la forza per superare anche questo momento di difficoltà". Intanto Djokovic è già su un volo Emirates che sta per lasciare l'Australia: destinazione Dubai. "Sono deluso ma mi riposerò".

Chi è Salvatore Caruso
Sarà il 29enne siciliano di Avola Salvatore Caruso a prendere il posto di Novak Djokovic nel tabellone principale degli Australian open al via domani. Lo ha annunciato l'Atp subito dopo il verdetto del tribunale. L`azzurro è infatti stato sorteggiato come terzo lucky loser e quindi, per l'assenza del balcanico, è entrato nel tabellone principale da ripescato. L'attuale numero 150 del ranking ATP ha perso il turno decisivo delle qualificazioni contro il giapponese Taro Daniel, ma ora è rientrato in corsa. Con Caruso saranno 10 gli italiani nel tabellone principale del primo torneo dello slam 2022.

Il re è espulso
Novak Djokovic sarà espulso dall’Australia. La Corte federale ha respinto il ricorso del tennista numero 1 al mondo. Il tribunale federale australiano ha respinto il ricorso di Novak Djokovic contro l’annullamento del suo visto e ha deciso che dovrà essere espulso dal Paese. Il 34enne serbo, numero uno del mondo, non potrà dunque partecipare agli Australian Open che si aprono domani. Il tribunale ha confermato la decisione del ministro dell’immigrazione con verdetto unanime. Il tennista serbo ha perso l’appello contro la decisione del ministro dell’Immigrazione Hawke.
La sentenza
Djokovic, che non è vaccinato, ha perso la battaglia per evitare l'espulsione dall'Australia dopo che il governo ha annullato il suo visto per la seconda volta per motivi di salute pubblica. I giudici della Corte federale hanno respinto all'unanimità il suo appello a rimanere nel Paese per difendere il titolo all'Australian Open che si aprono domani. "La decisione del tribunale è che la richiesta sia respinta con le spese legali a carico del tennista", si legge nella sentenza giunta alla vigilia dell'inizio del torneo durante il quale il serbo avrebbe tentato il record del 21° titolo del Grande Slam.
La difesa di papà
Il padre di Novak Djokovic, Srdjan Djokovic, è tornato a criticare la decisione di espellere il campione serbo dall'Australia. "L'attentato al miglior sportivo del mondo è finito, 50 proiettili al petto di Novak - dopotutto, dà supporto a un giovane giocatore di 17 anni, quindi quello è Nole, un uomo, un fratello, ci vediamo a Parigi'', ha postato sui social papà Djokovic.
La Federazione serba
La Serbian Tennis Federation ha espresso la sua "estrema delusione" per la decisione della Corte federale australiana di espellere Novak Djokovic, dicendo che "la farsa è finita". "Questa volta la politica ha sconfitto lo sport", ha affermato la federazione in una nota, osservando che al nove volte campione dell'Australian Open sarebbe stato negato il diritto di vincere potenzialmente un decimo Open e il suo 21esimo titolo del Grande Slam. L'associazione ha affermato che Djokovic ha soddisfatto tutte le condizioni per l'ingresso in Australia, ma "a causa di pressioni politiche, il suo visto è stato annullato per 'interesse pubblico'".