Lea Pericoli è morta. La Signora del tennis aveva 89 anni

Ex tennista, conduttrice televisiva, telecronista sportiva e giornalista italiana, per la sua eleganza, sia in campo che fuori, era stata soprannominata "la Divina" da Gianni Clerici

Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli

Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli

Roma, 4 ottobre 2024 - Il triste annuncio lo ha dato la Federtennis: è morta Lea Pericoli, 89 anni, la 'signora' del tennis italiano.

Maestra di eleganza, in campo e fuori, è stata una delle prime donne a raccontare il tennis su giornali e in tv dopo esserne stata una campionessa. La storia sportiva di Lea Pericoli è caratterizzata dalla sua classe e dallo stile. Lei è stata la campionessa da record del tennis italiano, con 27 titoli all'attivo nei campionati nazionali in singolare, doppio e doppio misto.

Lea Pericoli è nata a Milano il 22 marzo 1935. Con la racchetta in mano si è battuta nei tornei del Grand Slam raggiungendo quattro volte gli ottavi al Roland Garros (1955, 1960, 1964 e 1971) e tre volte sull'erba di Wimbledon (1965, 1967 e 1970).

Eleganza e bravura: è stata per ben 14 anni la numero 1 d'Italia, tra il 1959 e il 1976, un record assoluto, ma non basta perché è stata anche altre quattro volte numero 2 (1960, 1961, 1962 e 1973). Ha giocato 29 incontri in nazionale, con un record di otto vittorie in singolare e sei in doppio. Agli Internazionali d'Italia è stata semifinalista nel 1967, ha raggiunto 4 volte i quarti di finale (1959, 1962, 1969 e 1971) e 8 volte gli ottavi (1953, 1955, 1960, 1963, 1964, 1965, 1970 e 1972). Indimenticabili i match di doppio con Silvana Lazzarino come compagna che ha portato il duo a giocare cinque finali (dal 1962 al 1965 e nel 1967).

Lea Pericoli è morta a 89 anni. Considerata la signora del tennis italiano, è stata non solo una campionessa sul campo ma anche un'icona di stile ed eleganza. È stata anche una delle prime donne a raccontare il tennis su giornali e in tv dopo averlo giocato ai massimi livelli. 

Una vita che sembra uscita da un film, la prima racchetta la prese ad Addis Abeba, dove il padre si era trasferito con la famiglia in seguito alla Guerra d'Etiopia. Da lì il grande amore per il tennis, continuato in Kenya, dove era stata mandata a studiare.

A soli 17 anni si rende conto che può chiedere di più al tennis. In Versiglia in vacanza, dove insegnava il padre di Paolo Bertolucci, decide che la sua vita sarà sui campi da tennis. Forte contro i pregiudizi, ha dimostrato il suo carattere affrontando e sconfiggendo due tumori: un carcinoma all'utero nel 1973 e un cancro al seno nel 2012.

Nella nota della Federtennis si legge: "Il Presidente Angelo Binaghi e tutto il movimento del tennis italiano si stringono con affetto alla sua famiglia in questo momento di grande dolore".

Il dolore di Pietrangeli

Il dolore di Nicola Pietrangeli : "Lei per me è stata una sorella ed una compagna di vita. Non bastano le parole per descrivere cosa provo". Quindi ricorda: "L'ultima volta ci siamo visti lo scorso anno alle Finals a Torino. Poi Lea si era un po' chiusa in sé stessa. Soffro perché non potrò neanche andare al funerale. Sarò criticato ma spero che la gente capisca".

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