CRISTIANA MARIANI
Sport

Thierry Henry lascia i social: "Basta con razzismo e bullismo"

L'ex stella di Juventus e Arsenal, ora allenatore, sbotta e lascia i suoi oltre 10 milioni di follower

Thierry Henry (Foto Facebook)

"Lascio i socia network". Una protesta vibrante che non è un capriccio di qualche tiktoker nè un vezzo per voglia di visibilità di un influencer qualsiasi. A prendere questa decisione è uno dei simboli del calcio mondiale, un campione del mondo a Francia 1998: Thierry Henry.

L'annuncio

"Da domani mattina mi toglierò dai social fino a quando chi ha il potere su queste piattaforme non sarà in grado di regolarne l'utilizzo con lo stesso vigore e la stessa ferocia che utilizzano quando viene violato il diritto d'autore. La quantità di razzismo, bullismo e tortura mentale che viene riversata sugli utenti è troppo tossica per poterla ignorare. Ci deve essere un po' di responsabilità. È fin troppo facile creare un account, usarlo per bullizzare e molestie senza conseguenze e rimanere ancora anonimo. Finché non cambierà questo, disabiliterò i miei account su tutte le piattaforme social. Spero che accada presto" questo è lo sfogo con il quale Henry ha annunciato l'intenzione di lasciare i social network. 

Presa di posizione

Da giocatore, un'ala sinistra che ha fatto sognare milioni di tifosi in tutto il globo, "Titty" Henry aveva abituato gli appassionati di calcio a fughe in avanti travolgenti. E ancora oggi, da allenatore, il francese non si smentisce. E, come accadeva quando era un calciatore, decide di caricarsi sulle spalle il peso di quella che si spera possa essere una rivoluzione. Una rivoluzione che non può che partire da chi è un personaggio da sempre molto seguito. Lo era da calciatore e lo è ora da allenatore, con i suoi oltre dieci milioni di follower.

Esempio

Uno sfogo, ma non solo. La decisione di Henry è motivata dalla volontà concreta di fermare l'ondata d'odio che ormai da troppo tempo sta caratterizzando praticamente tutti i social network. Il fenomeno dei "leoni da tastiera" che sta rovinando la vita di moltissimi utenti, soprattutto i più giovani. Proprio da questo aspetto parte le decisione di cominciare a dare un segnale forte, se non agli utenti perlomeno a chi detiene la proprietà dei social network.