
Una lunga storia d’amore Milano veste la leggenda
di Sandro Pugliese
Ogni volta che Re Giorgio entra al Forum, qualsiasi cosa stia succedendo sul parquet, accade sempre qualcosa di magico. Il pubblico, interrompe le chiacchiere, si alza in piedi e inizia la sua standing ovation per Giorgio Armani. Sempre, senza distinzione di risultati sul campo, da vent’anni a questa parte. La sua Milano lo sa che senza Giorgio Armani molto probabilmente il basket in città non ci sarebbe più. Non solo, con un lungo lavoro certosino, lo ha riportato ai fasti di un tempo. Ci ha messo anni, tempi di delusione, fatica, ma ha dimostrato ancora una volta di essere un "campione". È entrato come sponsor nel lontano giugno 2004 aderendo ad una sorta di patto per salvare la squadra, poi nel 2008 ha fatto un altro passo avanti diventandone proprietario, ma la squadra non riusciva mai a compiere l’ultimo passo. Testardamente ha tenuto duro e per la prima volta ha riportato lo scudetto a Milano nel 2014. Mancava da 18 anni. E’ stato solo l’inizio di un percorso tortuoso, ma vincente. Scudetto anche nel 2016, nel 2018 e nel 2022.
Non era mai riuscito a fare "back-to-back" fino a questo momento, fino al 23 giugno 2023 quando la sua Olimpia Milano ha vinto il trentesimo scudetto, quello della terza stella. Le ultime vittorie consecutive risalivano ormai agli anni ‘80, il "threepeat" 85-86-87 con Dan Peterson in panchina. I tempi sono cambiati, gli avversari sono tanti, l’Europa conta sempre di più e certe volte sembra quasi ovvio che Milano debba vincere, ma non è così. Più avanti gli storici potranno parlare davvero della dinastia di Giorgio Armani alla guida dell’Olimpia perchè 5 scudetti in 10 anni non sono banali, tutt’altro. Aveva vinto contro una Siena in decadenza, poi contro le belle "favole" di Reggio Emilia e Trento, ma i due trionfi delle ultime due stagioni assumono un valore ancor più speciale perchè ottenute contro un avversario di altissimo livello in una sfida che tra Milano e Bologna che ha ridato davvero smalto al basket italiano.
Coach Ettore Messina è stato l’uomo scelto per guidare l’Olimpia dal 2019 in avanti, Armani lo ha investito di un doppio incarico perchè oltre alla panchina gli ha affidato anche la presidenza delle "basketball operations", una scelta chiara e decisa per cambiare passo. Messina ne ha viste tante, ha vinto 33 trofei nella sua carriera, sei scudetti, allenato l’Italia e vissuto l’NBA ad altissimo livello.
Dopo il trionfo ha voluto spiegare perchè la gestione del signor Armani è così speciale: "Non sarei mai venuto qui se l’ultimo risultato di qualsiasi competizione avesse condizionato i giudizi sul mio lavoro. Sapevo fin dal primo giorno che non sarebbe mai stato così, con il Signor Armani e il Signor Dell’Orco (il presidente del CDA, da svariati decenni uomo di fiducia di Armani, ndr). In questa società le decisioni non arrivano con la pancia, per questo sono contento di farne parte".
Il coach a cui Armani ha dato anche i compiti di plenipotenziario ne tratteggia la vicinanza alla squadra: "La tranquillità con la quale è sempre al nostro fianco cercando di darci forza nei momenti difficili è quello che fa la differenza. Questo scudetto lo dobbiamo ad una proprietà che, anche nei momenti più bui, ci ha sostenuto con positività, senza mai farsi prendere dall’ansia. Il signor Armani e il Signor Dell’Orco hanno avuto un peso molto importante".
Lo stesso Giorgio Armani nel post partita prima di salire sul palco a festeggiare il suo quinto scudetto, il tredicesimo trofeo della sua era aggiungendo anche 4 Coppe Italia e 4 Supercoppe Italiane: "È stato meraviglioso, devo dire che i ragazzi sono stati bravissimi. E poi questo pubblico è bellissimo, con tante famiglie e tanti bambini presenti sugli spalti. Vedere tutta questa gente che applaude è un’emozione unica, le emozioni che trasmette questa gente sono davvero speciali. È stata durissima, ma siamo ancora qui a festeggiare". Armani percorre l’eccellenza, ne ha fatto un tratto distintivo di tutta la sua carriera in cui ha creato un impero imprenditoriale con il suo nome nel mondo della moda. Non si è mai accontentato, ora c’è un altro gradino da scalare anche nello sport, si chiama Eurolega. Per la ventesima stagione al suo fianco l’Olimpia vuole sognare.