GIULIO MOLA
Sport

Una squadra simile ad un bene di lusso. Como, un vero mercato da “big“. E con la Champions in testa

Solo nella sessione invernale il club ha speso 50 milioni per accontentare Fabregas . Le ambizioni degli Hartono.

Cesc Fabregas, allenatore del Como più che mai rinnovato dopo la sessione invernale del calciomercato

Cesc Fabregas, allenatore del Como più che mai rinnovato dopo la sessione invernale del calciomercato

Programmazione e ambizione. Con un obiettivo fisso in testa: arrivare in Champions League. A piccoli passi, certo, ma senza perdere di vista il prestigioso traguardo che potrebbe essere nel mirino già la prossima stagione. Le strategie del Como sono chiarissime, e i grandi investimenti fatti nel mercato estivo prima e in quello invernale ora sono la testimonianza concreta del progetto (sportivo e non solo) che ha in mente la famiglia indonesiana Hartono, proprietaria del club.

Nella sessione appena conclusa il club lariano ha preso ben undici giocatori (gli ultimi in ordine di tempo sono stati il greco Douvikas e lo spagnolo Azon) per poi dare il via libera all’uscita di Belotti, andato in prestito al Benfica. Solo a gennaio l’investimento complessivo si aggira sulla cinquantina di milioni (nel mondo solo il Manchester City, il Lipsia e un paio di club arabi hanno speso di più), più dei soldi messi sul tavolo da Milan e Juventus. Una cifra che sommata a quella investita subito dopo la promozione in serie A, sfiora i 100 milioni di euro. E dunque, in riva al lago c’è una squadra che è diventata un vero e proprio bene di lusso ed una società che ha come obiettivo immediato la salvezza, per poi pianificare un futuro di successo.

Si è mosso bene il Como a gennaio. In maniera ragionata, cosa che non tutti fanno avendo il portafogli pieno. Se Theo Hernandez è stata un’idea accarezzata per qualche giorno, fra i fiori all’occhiello del mercato c’è sicuramente Dele Alli, il colpo più affascinante anche dal punto di vista mediatico: era arrivato in tiva al lago a dicembre, da spettatore interessato. E’ stato tesserato dopo un mese di prova ed ora è pronto a rilanciarsi dopo un periodo negativo durato quasi due anni. Fra i primi “colpi“ c’è il mediano classe 2000 Maxence Caqueret, preso dal Lione: è stato pagato 17 milioni, bonus inclusi, di fatto diventa l’acquisto più caro della storia dei lombardi. Altro ingaggio finora azzeccato quello dell’attaccante classe 2005 Assane Diao, senegalese naturalizzato spagnolo prelevato dal Betis per circa 11 milioni. Quello voluto da Fabregas e dai dirigenti è stato un mercato fatto di idee e talenti da lanciare, ma anche di scommesse e calciatori di “categoria“ per centrare la salvezza. E qui parliamo di Ikoné (prelevato dalla Fiorentina) ma pure di Vojvoda, arrivato dal Torino. E poi, come detto, Douvikas, punta acquistata dal Celta per 13 milioni.

Il Como, dunque, ha agito da big. Grazie ad un budget consistente messo a disposizione da una proprietà solida e ambiziosa, visto che i fratelli Robert e Michael Hartono sono ad oggi i proprietari più ricchi di una squadra di Serie A. Sul futuro del club ha idee chiare anche il ds Carlalberto Ludi: "L’ambizione della proprietà è illimitata, ma quest’anno vogliamo la salvezza. E poi vedremo". Il Como la serie A non vuole mollarla (la squadra è al momento 15esima, con 22 punti). Per farlo ha investito molto ed è pronto farsi altri regali. Compreso uno stadio dasogno.

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