Monza piange, Pablo Marì sorride. Sì, ma alla Fiorentina dell’ex allenatore Palladino, oggi timoniere alla Viola. Ci sarebbe da approfondire volontà e modalità di partenza di colui che ha portato la fascia biancorossa in assenza di Pessina, ma Galliani guarda oltre e abbraccia Palacios, in prestito dall’Inter, per tenere in piedi una difesa che ha traballato anche a Genova. Vero che il problema sta nel gioco, altrettanto vero che è difficile fare risultato, se l’unico tiro in porta ha la firma di un difensore. Ma senza le solite disattenzioni difensive, con allegato deficit sulle palle aeree, probabilmente anche a Marassi il muro brianzolo avrebbe retto.
Ecco perché un nuovo mattone è arrivato dalla Svezia. Si chiama Arvid Brorsson, 25 anni per 193 centimetri, giocava nel Mjallby: oggi le visite. Sono tanti i capitoli del dossier Monza, in un gennaio che tra campo, mercato e società è ricco di argomenti: sul fronte proprietà non si registrano passi, in un senso o nell’altro, come confermato dall’ad Galliani in una recente apparizione in Lega; quindi il mercato, dal quale i gol sono partiti (Djuric) e non ancora arrivati (Jovic, o alternative), con l’addio di una colonna difensiva sostituita da due giovani (Lekovic e Palacios) e con la grande forza fin qui di trattenere almeno Bondo, in attesa che rientri dall’infortunio a sostenere i compagni in mezzo al campo. Dove c’è anche un Urbanski in più, che quando l’organico sarà finalmente a pieno regime potrà anche avanzare sulla linea dei trequartisti.
A proposito di campo, quindi di classifica, la reazione manca ancora. Ne aveva parlato il ds Bianchessi a Santo Stefano, l’unica risposta è isolata all’exploit contro la Fiorentina, poi solo chance non sfruttate. Vedi Parma, poi Cagliari, quindi Genoa dopo che Venezia e Verona si erano divisi la posta fornendo l’assist perfetto a Salvatore Bocchetti.
Del tecnico, subentrato a Natale, si parla sui social: qualcuno rimpiange Nesta, altri puntano il dito sul mercato, ma proprio questi dovranno essere il fattore-salvezza del Monza. Perché da Verona in poi, è in Brianza che si dovrà costruire quella che sarebbe tra le imprese sportive più grandi di Adriano Galliani, dirigente plurimedagliato in Italia e fuori. Verona, Lecce, Torino, Parma, Como ed Empoli: eccoli i 18 punti serviti sul piatto d’argento di casa, occasioni da sfruttare senza dimenticare l’abito migliore nel bagaglio per Cagliari, Venezia e Udine. L’aritmetica dice che si può fare, il calendario è una mano tesa che non va lasciata. Ma c’è ancora un telefono che squilla: l’Atalanta perde Lookman per un mese e pensa a Maldini, che per qualità può sempre essere l’uomo in più. Ecco, questa volta proprio non si può rispondere.
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