Mediglia (Milano), 29 gennaio 2020 - Ha ricominciato a dormire sonni più tranquilli e, soprattutto, a volgere lo sguardo verso il futuro. Da tempo non lo intravedeva a causa di oltre 100mila euro di debiti accumulati suo malgrado a causa di una serie di sfortune. È la storia di un pensionato di 70 anni, originario dell’Emilia Romagna ma residente da anni a Mediglia, padre di due figli e nonno di quattro nipoti, sommerso dalle pesanti spese mai saldate accumulate negli anni per aver pagato il matrimonio della figlia, l’affitto dell’anziana madre durante un periodo di grande difficoltà e soprattutto le costose cure della compagna malata. In tutto un debito da ben 112mila euro. Mese dopo mese l’uomo si è visto recapitare decine di lettere: Equitalia, Agenzia delle Entrate, banca, finanziatori. Obiettivo comune, naturalmente: riscuotere i pagamenti arretrati. Cosa che lui non sarebbe stato in grado di fare. Ad aiutarlo ci ha pensato il tribunale di Lodi, in base alle disposizioni della legge 3 del 2012, conosciuta come “salva suicidi“, che consentono ai giudici di cancellare totalmente i debiti di chi ne è rimasto schiacciato ingiustamente.
È stato lui, pochi mesi fa, a rivolgersi allo studio legale Pagano&Partners, con sedi a Milano e Brescia, affinché si trovasse una soluzione globale, avviando una procedura concorsuale per risolvere la situazione debitoria in toto. Nei prossimi quattro anni, così hanno deciso i giudici del tribunale di Lodi con la sentenza dell’8 gennaio, verserà a rate meno della metà della cifra. Poi, se rispetterà le prescrizioni decise dal tribunale, sarà completamente libero dai debiti. "Il nostro assistito - spiegano gli avvocati Monica Pagano e Matteo Marini dello studio Pagano&Partners che hanno difeso in aula il 70enne – ha ricevuto dalla vita un conto salato e il rischio di dover convivere con i debiti in eterno era per lui reale. Ma la legge 3/2012 stabilisce che i debiti non possono essere una sorta di condanna all’ergastolo per un cittadino onesto. Così abbiamo proposto al giudice del tribunale di Lodi una soluzione, che a gennaio è stata accolta. Il nostro cliente pagherà, dunque, quanto nelle sue reali possibilità, versando 33.600 euro in quattro anni e vendendo la sua automobile, del valore stimato di 12mila euro".
Il pensionato di Mediglia ora potrà tirare un sospiro di sollievo. Negli ultimi anni, infatti, il 70enne si era indebitato pesantemente per aiutare la figlia nelle spese del matrimonio e per pagare l’affitto dell’anziana madre (deceduta nel 2016), che non riusciva ad arrivare a fine mese. Non solo: dopo la separazione dalla ex moglie, il 70enne si era anche fatto carico delle spese mediche della nuova compagna, colpita da un tumore al seno. Da qui il pesante conto, che i giudici hanno ampiamente ridefinito. Davanti al tribunale civile non hanno potuto far altro che appellarsi tramite gli avvocati alla legge 3 del 2012, detta “salva-suicidi“, per la procedura di liquidazione del patrimonio. La normativa stabilisce per i soggetti non fallibili il principio secondo cui i debiti e i diritti dei creditori non possono impedire a chi li ha contratti senza colpe, di condurre una vita dignitosa. E così il giudice della seconda sezione civile del Tribunale di Lodi ha ammesso il ridimensionamento della somma. "È il massimo che avrebbe potuto fare ed è giusto che, al termine della procedura, questa persona possa tornare ad avere un futuro come gli altri", conclude l’avvocato Monica Pagano.