Peschiera Borromeo (Milano), 12 ottobre 2018 - Pinzimonio di verdure, cous cous e niente carne di maiale, il menu delle mense scolastiche di Peschiera lascia perplessi i genitori che protestano. Entrato in vigore dall’8 ottobre, il menu autunno-primavera dei plessi scolastici Montalcini e De André, elaborato dalla società Pellegrini e approvato dalla Agenzia di Tutela della Salute, insieme ai prodotti biologici e Dop, frutta e verdura di stagione e pane a basso contenuto di sale, prevede l’utilizzo della sola carne di pollo oltre all’introduzione di piatti meno convenzionali quali hamburger di legumi e polpettone di ceci. In cima alla proteste, il tanto esecrato cous cous con ceci, piselli, carotine e zafferano. Un favore alle comunità islamiche, secondo alcuni genitori che non ci stanno a un menu così particolare. Piatti sani ed equilibrati, elaborati nel pieno rispetto delle prescrizioni di Regione Lombardia, secondo il Comune, che annuncia l’introduzione, durante l’anno, di pietanze speciali in base alle festività e menu tipici regionali che permetteranno la sperimentazione di nuovi cibi e aumenteranno la conoscenza della cucina italiana.
La querelle è velocemente passata dalle pagine Facebook dei genitori al palazzo della politica, con un duro attacco del consigliere Regionale della Lega Massimo Bastoni: «Non scherziamo!», ha dichiarato. «La carne, anche suina, deve essere fornita nei pasti scolastici. Chi fa di testa sua contravvenendo alle direttive regionali dovrà farsi da parte». Intanto, alcuni genitori di Bettola hanno organizzato una raccolta di firme. «Non è tollerabile che questo menu non sia stato frutto dell’esame preventivo di noi genitori - recita la petizione - che crediamo e perseguiamo una alimentazione equilibrata e sana per i nostri figli, ma soprattutto varia. Chiediamo un incontro pubblico con la dirigenza del gestore della refezione scolastica, con i membri della commissione mensa e con l’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Peschiera Borromeo per chiedere di rinegoziare il menu per la refezione scolastica, cercando di rispettare le linee guida della Regione Lombardia».