Milano, 25 maggio 2012 - Era nato tutto da questioni di tifo, ma quella vicenda dello striscione milanista è arrivata a un nero epilogo. Si è ucciso infatti Virgilio "Virgi" Motta, l'interista che nel corso del derby Milan-Inter del 15 febbraio 2009 allo stadio Meazza aveva perso un occhio a causa di un pugno sferratogli da un ultrà milanista. La rissa era nata per volontà di vendetta dei "Guerrieri Ultras" per uno striscione rossonero appeso al secondo anello che gli interisti seduti nell'anello inferiore avevano cercato di staccare strattonandolo.
L'uomo si è impiccato in casa lunedì scorso. Per l'aggressione ai membri della "Banda Bagaj" nerazzurra, di cui Motta era uno dei leader più conosciuti, il 17 luglio del 2009 il giudice Alberto Nosenzo del Tribunale di Milano aveva condannato per direttissima sei tifosi milanisti a pene comprese tra i sei mesi e i quattro anni e mezzo di reclusione con l'accusa, a vario titolo, di rissa aggravata e lesioni. La condanna più pesante era stata nei confronti di Luca Lucci, indicato come uno dei capi della curva Sud del Milan che, secondo l'accusa, aveva sferrato il pugno che aveva devastato il cristallino dell'occhio sinistro di Motta.
"Le condizioni psicologiche di Motta erano peggiorate perché al mio assistito era stata riconosciuta una provvisionale di 140mila euro da versare in solido - spiega l'avvocato Consuelo Bosisio -, che i condannati non hanno però mai versato perché pare che risultino nullatenenti e quindi l'anno scorso Motta ha dovuto accettare di firmare un accordo per avere piccoli versamenti a rate nell'arco di oltre cinque anni. Il suo desiderio però - ha spiegato il legale -, era avere quei 140mila euro per andare all'estero. La considerava come la sua ultima carta da giocare per cercare di riavere in parte l'occhio perduto".
LA CONTROPARTE - "Luca e Francesco Lucci non si sono sottratti agli obblighi risarcitori nei confronti di Virgilio Motta", sottolineano gli avvocati Luca Ricci e Paolino Ardia. I difensori dei due dei sei ultrà milanisti condannati spiegano: "non corrisponde al vero che costoro si sono sottratti agli obblighi risarcitori nei confronti di Virgilio Motta, con il quale hanno viceversa liberamente trovato, assieme a tutti gli altri imputati del processo, un soddisfacente accordo transattivo che prevedeva il pagamento rateale di una somma pari a 115.000,00 euro, assai prossima a quella liquidata dall'Autorita' Giudiziaria in sede processuale".
Per di più, hanno chiarito ancora i legali, l'accordo in questione ''non solo è assistito da idonea garanzia ipotecaria a beneficio del creditore, ma è stato anche puntualmente rispettato senza che mai fra le parti sorgessero contestazioni di sorta; ciò a conferma del serio intendimento del gruppo dei tifosi milanisti coinvolti di onorare fino in fondo gli impegni assunti, pur a fronte delle difficoltà economiche soggettive''. Gli avvocati inoltre ricordano che l'ex difensore "peraltro è stato fra i sottoscrittori dell'accordo transattivo ricordato che prevedeva, fra le altre cose, anche il riconoscimento delle sue competenze professionali. A tutela dell'onorabilità dei signori Lucci ci si riserva, pertanto, ogni opportuna iniziativa, anche in sede giudiziaria''.
I funerali di Virgilio Motta si svolgeranno alle 15 di domani nella chiesa Santa Maria Ausiliatrice in via Mario Greppi 5 a San Donato Milanese.
© Riproduzione riservata