Assago, 1 febbraio 2012 - L’operazione «Cerberus» decapita i Barbaro-Papalia. Le nuove leve della ’ndrangheta, che ha attecchito profondamente - sveleranno poi altre inchieste - a Milano, nell’hinterland e in Lombardia. Tanto da riprodurre schemi e vertici fino agli anni ’60 confinati alla Calabria.

La nuova mafia non spara, non ammazza per strada, è una macchina che fabbrica soldi, milioni, imponendo il monopolio degli appalti con attentati e minacce e detta legge nei cantieri. Per farlo si insinua fra gli imprenditori «puliti» che fanno da prestanome e nelle amministrazioni. Nomi e numeri fanno paura: in cinque anni, dopo Cerberus, l’operazione che ha azzerato la potente cosca di Platì, sono arrivate Parco Sud I e Parco Sud II, Infinito. Che hanno dato nome e cognome e hanno fotografato l’intreccio affari-politica-mafia a Buccinasco e dintorni.

Di questo e di altro ha scritto e scrive Francesca Santolini, la cronista del Giorno, vittima di un agguato, martedì alle 17.50, insieme a un’amica, impegnata sul fronte della trasparenza, Carmela Mazzarelli, ex consigliere Pd, proprio di Buccinasco. Ed è nello svelare le infiltrazioni dell’azienda più potente di Italia, la mafia, che si potrebbe riuscire ad agguantare il bandolo della matassa dell’agguato. Un’ipotesi per ora, come altre. Perché guai in episodi come questo, spiegano gli investigatori, a sposare una linea e a non mollarla più. La riuscita è legata proprio alla capacità di indagare in tutte le direzioni finché non emergeranno elementi utili a restringere il ventaglio.

Così non si trascurano altre inchieste d’attualità, firmate da Francesca Santolini: sequestri di droga in primis, traffici internazionali, soprattutto dalla Spagna con centrali locali dello spaccio, smantellate. Altri affari sporchi, che qualcuno vorrebbe forse non vedere pubblicati sulle pagine dei giornali. L’informazione è come il fumo negli occhi per i delinquenti, di basso e di alto profilo che siano. Ci sono pochi dubbi sul fatto che l’atto intimidatorio sia stato orchestrato per mettere a tacere l’una, l’altra o tutte e due le donne. Entrambe scomode. Perché anche Carmela Mazzarelli ha chiesto pulizia nella gestione della cosa pubblica, sia come consigliere di maggioranza quando nella sua città, Buccinasco, governava il suo partito, che dai banchi dell’opposizione. Battaglie portate avanti anni in nome della trasparenza. E anche qui gli inquirenti ritengono che potrebbe trovarsi più di una ragione di rancore, magari covato a lungo.

Vendetta o minaccia: il movente dell’attentato oscilla ancora fra questi due estremi. Mentre le amministrazioni del Sud Milano condanno il «vile gesto». Quelle due sventagliate di mitra caricato con proiettili di gomma che hanno rischiato di far perdere il controllo dell’auto a Francesca, aprono un mondo. Che per la prima volta è sceso in strada a mano armata all’ora di punta di un pomeriggio qualunque.
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