Milano, 26 novembre 2020 - I treni si riempiono di persone che non sono viaggiatori. La massiccia presenza dei “rider”. La necessità di un intervento di ordine pubblico. Sono i passaggi principali della lettera che Marco Piuri, amministratore delegato di Trenord, ha inviato a tutti i prefetti della Lombardia, al governatore lombardo Attilio Fontana, all’assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti Claudia Maria Terzi. In questa seconda fase di lockdown il servizio ferroviario è assicurato in tutte le province con oltre 2.000 corse giornaliere, garantendo oltre il 90% del servizio programmato prima della pandemia, anche se la riduzione dell’utenza segna ormai -70%. I treni sono scarsamente frequentati nelle ore di punta, tanto che anche sulle l inee principali, come quelle del passante di Milano, il livello di occupazione non supera mai il 30%. Nelle ore serali viaggiano poche decine di viaggiatori per convoglio.
« Per contro - scrive Piuri -, soprattutto in queste fasce orarie, ma non solo, i treni si riempiono di persone che poco hanno a che fare con la domanda generale di mobilità: sbandati, tossicodipendenti, persone senza fissa dimora, che spesso bivaccano sui treni senza avere necessità di recarsi in alcun luogo preciso. Tutti senza biglietto, tutti nel disprezzo delle norme vigenti: senza mascherina, fumano nelle carrozze, sporcano i convogli e si rendono a volte partecipi anche di atti di vandalismo. Non si contano più i vetri rotti, gli estintori scaricati, i sedili divelti". Un degrado a cui "si aggiunge il problema ormai non più gestibile, per la dimensione che ha assunto, dei ciclofattorini (i cosiddetti ‘rider’) che utilizzano i nostri treni per recarsi dall’hinterland nelle città e fare ritorno a tarda sera, caricando sui treni le loro biciclette e gli ingombranti cassoni per il trasporto di cibo".
Trenord ha cercato di arginare il fenomeno imponendo il divieto di trasporto di un quantitativo eccessivo di biciclette e individuando su alcuni treni intere carrozze riservate alle bici. "Tuttavia - annota Piuri -, anche questa misura non ha funzionato: i ‘rider’ hanno ripreso a prendere d’assalto i treni; su alcuni convogli abbiamo contato anche oltre 100 biciclette, con conseguenti disagi, ed anche rischi concreti, per gli altri viaggiatori. Nessuno di questi ‘utilizzatori’ del servizio è disposto a pagare il biglietto e la maggior parte non rispetta alcuna norma di sicurezza, comprese quelle sul distanziamento e sull’uso delle mascherine. Il personale di Trenord, che cerca di far rispettare le norme vigenti, viene - nella migliore delle ipotesi - schernito e deriso ma - molto spesso, purtroppo - minacciato e addirittura aggredito fisicamente. I casi di aggressione verbale e fisica al personale in servizio sui treni sono infatti in costante aumento: lo stato di esasperazione, e di frustrazione, dei nostri collaboratori ha ormai raggiunto il limite di guardia".
Non è intenzione dell’azienda impedire ai ‘rider’ l’utilizzo dei treni, ma questo deve avvenire rispettando le norme di sicurezza e pagando il biglietto. Il personale di Trenord non può essere lasciato solo. "Non sono a oggi previsti dalle Forze dell’Ordine né servizi di scorta ai treni né attività di filtro nelle stazioni che - stante le situazioni sopra descritte - si rendono più che mai necessarie". Ai prefetti viene chiesto "un intervento deciso e immediato" per garantire sia la sicurezza dei viaggiatori sia quella del personale. "Qualora dovessero protrarsi dette situazioni senza l’adozione di misure di contenimento, Trenord potrebbe trovarsi costretta a richiedere a Regione Lombardia la riduzione o, addirittura la cancellazione del servizio di trasporto nelle fasce più critiche".