Varese, 14 dicembre 2024 – A novembre Andrea Pellicini, deputato varesino di Fratelli d’Italia, aveva presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia Carlo Nordio sui problemi del carcere, dalle condizioni dell’edificio alla carenza di organico per la polizia penitenziaria. Nei giorni scorsi è arrivata la risposta del ministro, che prende atto di tutte le criticità presenti. Il parlamentare aveva evidenziato la necessità di aumentare il numero di agenti (attualmente 55) per far fronte alla gestione dei 102 detenuti ospitati e altre problematiche: lo stato di degrado del muro di cinta, a rischio di crollo, le condizioni delle celle ai piani superiori, sprovviste di docce e acqua calda, che costringono i detenuti a spostamenti continui all’interno della struttura. Il ministro ha riconosciuto le carenze di organico e ha assicurato che sono in corso nuove procedure di assegnazione, tra cui l’avvio di corsi di formazione per funzionari e agenti. Per quanto riguarda le criticità infrastrutturali, Nordio ha annunciato che per il muro di cinta sono state prospettate due soluzioni: il consolidamento della struttura esistente o la demolizione e ricostruzione in cemento armato. La decisione sull’intervento sarà presa dopo le necessarie analisi tecniche.
Il ministro ha inoltre confermato l’iter in corso per l’acquisizione della palazzina adiacente, attualmente sede della polizia locale di Varese, per trasformarla in alloggi per il personale penitenziario.
“Continuiamo a insistere – ha commentato l’onorevole Pellicini – affinché, anche in favore di questo istituto di pena, per troppo tempo dimenticato, vengano effettuati gli investimenti necessari per migliorare le condizioni dei detenuti, ma anche quelle del personale della polizia penitenziaria, che svolge un lavoro difficile in favore di tutta la collettività. È importante che il ministro abbia confermato l’interesse per l’acquisizione della palazzina del Comune di Varese, oggi in forza alla polizia municipale. Ed è altrettanto fondamentale che la pianta organica del personale possa essere completata attraverso nuove assunzioni. Frequento questo carcere da anni, anche e soprattutto in qualità di avvocato e posso dire che, grazie al lavoro degli agenti, si riescono a gestire gli attuali cento detenuti con grande professionalità e umanità”.