Busto Arsizio, 15 Marzo 2013 – Hanno commesso 56 furti nel periodo luglio – settembre 2012 i rumeni componenti della banda che i Carabinieri di Varese hanno sgominato dopo una lunga indqgine che ha permesso di arrestare 7 appartenenti a una banda che rubava macchine e soldi contenuti nelle slot machine e video poker in locali pubblici.
La banda era composta da 15 romeni di età compresa tra i 20 ed i 32 anni e ha messo a segno un gran numero di furti nelle province di Varese, Milano, Como, Monza e Brianza, Lecco, Pavia e Novara. La banda agiva sempre di notte, entrando negli esercizi commerciali dopo aver spaccato le porte di ingresso a volte usando anche tombini in ghisa recuperati dalla strada vicino all’obiettivo da colpire. Nella provincia di Varese il gruppo aveva seminato il panico mettendo a segno numerosi furti soprattutto nel mese di luglio 2012 nei comuni di Malnate, Vedano Olona, Gallarate, Vergiate, Arsago Seprio, Sesto Calende, Gerenzano, Besnate, Venegono Inferiore, Venegono Superiore e Busto Arsizio.
L’indagine ha permesso di individuare anche la base logistica della banda, un appartamento a Milano – zona Bisceglie, dove i romeni erano ospitati da un connazionale 48enne, tuttora ricercato poiché colpito da un’ordinanza di custodia cautelare per favoreggiamento personale e reale. L’uomo, infatti, oltre a fornire un alloggio alla banda, metteva a disposizione i locali per nascondere parte della refurtiva.
La Procura della Repubblica di Busto Arsizio, che ha coordinato le indagini dei Carabinieri di Varese, ha emesso a carico di tutti i componenti della banda 15 ordinanze di custodia cautelare, tra cui un provvedimento cautelare anche a carico del connazionale che forniva ospitalità alla banda, indagato per il solo favoreggiamento personale e reale. Alla banda sono stati contestati 45 furti presso esercizi pubblici, di cui 12 tentati, e 11 furti di automezzi di cui uno tentato.
Sette dei 15 romeni colpiti dal provvedimento cautelare sono finiti in carcere, mentre sono tuttora in corso le ricerche degli altri 8 che essendo in Italia senza fissa dimora, hanno fatto perdere le loro tracce. Non è escluso che alcuni di loro siano rientrati nel paese d’origine.
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