Varese, 15 aprile 2014 - Con documenti falsi vendevano ed acquistavano case di ignari cittadini per ottenere mutui che poi si spartivano. Sgominata dai finanzieri di Gallarate un’organizzazione specializzata nella truffa, falso, contraffazione di pubblici sigilli e riciclaggio. Denunciate 18 persone, sequestrati 6 immobili. Oltre 700.000 euro sottratti.
Al termine di complesse indagini, i militari della Guardia di Finanza di Gallarate hanno individuato e smantellato un’organizzazione criminale composta da 18 elementi e specializzata in truffe alle banche. Per ottenere i loro scopi falsificavano buste paga, attestazioni di lavoro, certificazioni del datore di lavoro, documenti di identificazione, codici fiscali, certificati anagrafici.
La banda sgominata dalle Fiamme Gialle gallaratesi, riusciva ad ottenere dei mutui utilizzando degli imbrogli. In pratica si sostituivano ad ignari cittadini, creando ad hoc false “procure speciali a vendere”: alla chiusura del “cerchio criminale” gli ignari proprietari vedevano la propria casa venduta ai truffatori.
Questa la prassi seguita: una volta individuato un immobile in vendita, la banda si attivava per conoscere i dati del bene e del suo proprietario e così realizzare una falsa procura a vendere a favore di un proprio complice.
Di fatto era tutto rigorosamente falso: oltre all’identità del “procuratore” e dell’”acquirente”, falsificati erano i documenti personali, i certificati anagrafici, perfino le buste paga. Il tutto veniva poi presentato alle banche, per ottenere i mutui, ed ai professionisti che avrebbero dovuto redigere gli atti di compravendita. La documentazione era così ben realizzata che nessuno si era mai accorto della sua assoluta falsità.
L’indagine ha consentito di ricostruire le procedure seguite dagli appartenenti all’organizzazione, ciascuno dei quali aveva una responsabilità, un ruolo ed un compito ben preciso. Compiti che andavano dalla ricerca sul mercato di un immobile, all’acquisizione dei dati catastali e del proprietario, dall’individuazione della banca (per la concessione del mutuo) alla predisposizione della documentazione falsa e/o contraffatta da esibire all’istituto di credito, fino all’utilizzo della documentazione stessa.
Al termine, mentre per la banda vi era l’incasso e la spartizione del profitto, spesso bonificato su conti correnti esteri, rimanevano i danni alle banche - che avevano erogato un mutuo che non sarà mai restituito - ed agli ignari proprietari che , di fatto, risultavano non più i proprietari delle loro legittime abitazioni e - dovranno attivare i canali giudiziari necessari per riavere la formale proprietà delle loro case.
Il tutto è accaduto in almeno nove occasioni in diverse zone della Provincia di Varese. Sono stati denunciati ben 18 soggetti, che dovranno ora rispondere a vario titolo dei delitti di falso, truffa aggravata, contraffazione di pubblici sigilli e conseguente riciclaggio degli illeciti profitti, quantificati nella fase investigativa finale, in oltre 700.000,00 euro. Le indagini patrimoniali hanno portato anche al sequestro di 6 immobili, per un valore complessivo di circa un milione di euro.
di G.L.
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