
In una sola giornata a Malnate sono state vaccinate a domicilio 176 persone. La sperimentazione si è svolta nel weekend ed è stata resa possibile dal lavoro di squadra tra l’amministrazione comunale, l’Ats Insubria e l’Asst Sette Laghi. Il vaccino è arrivato direttamente a casa per i pazienti impossibilitati a muoversi, soprattutto anziani, grazie alla collaborazione con i medici di medicina generale attivi sul territorio e all’aiuto di numerosi volontari. Una trentina le persone impegnate, e in prima linea c’era anche il sindaco, Irene Bellifemine, che di professione fa l’infermiera.
Per il primo cittadino l’esempio di Malnate rappresenta la dimostrazione che i comuni, se coinvolti, possono fare molto per contribuire ad accelerare una campagna vaccinale che procede ancora a rilento in attesa dell’apertura degli hub territoriali. "I malnatesi ultraottantenni sono 1300 – commenta – dai dati forniti da Ats ne sono stati vaccinati solo sessanta. Siamo molto al di sotto della media nazionale ed europea e siamo ben lontani dalla copertura vaccinale del 70% necessaria per arrivare all’immunità di gregge". Ecco perché l’amministrazione si dice pronta a fare la sua parte per vaccinare sempre più residenti. "Diamo la possibilità ai comuni che hanno le capacità organizzative di poter vaccinare – è l’appello del sindaco – non solo gli anziani ma tutta la popolazione. Ci sono tantissimi volontari che si potrebbero mettere a disposizione. Siamo pronti per svolgere le operazioni sia a domicilio che in centri come le palestre, come fatto per la vaccinazione antinfluenzale".
Tra i medici di base di Malnate che sono stati impegnati nella vaccinazione a domicilio c’è anche Maria Grazia Merlo, che sottolinea il desiderio delle persone di ricevere la dose al più presto. "La gente vuole essere vaccinata – dice – ho ricevuto la chiamata di una paziente di 90 anni a cui non è ancora stato somministrato il vaccino".
Lorenzo Crespi