LORENZO CRESPI
Cronaca

Anastasi, la Stella del Sud. Un documentario in ricordo del centravanti idolo dei tifosi

Beppe Marotta e Roberto Bettega alla presentazione del film dedicato al campione nato a Catania ed emigrato a Varese, dove iniziò la lunga carriera di calciatore.

Anastasi, la Stella del Sud. Un documentario in ricordo del centravanti idolo dei tifosi

Si chiamerà “Stella del Sud“, come il soprannome che gli era stato dedicato, viste le sue origini siciliane. È il titolo del documentario che narrerà la vita di Pietro Anastasi, uno dei calciatori simbolo degli anni Settanta.

L’obiettivo del progetto è raccontare la storia non solo di un uomo di sport, ma di un periodo dell’Italia quando, ormai archiviati gli anni del boom economico, all’orizzonte si affacciava un decennio denso di profondi cambiamenti che avrebbero caratterizzato un’epoca.

Nel docufilm, che avrà una durata di 55 minuti e sarà trasmesso da Sky, Anastasi sarà il protagonista attorno al quale ruoterà un frammento di storia del paese, a partire dalle vicende di migliaia di ragazzi saliti dal Sud in cerca di lavoro. Anastasi divenne il simbolo di un’intera classe sociale, oltre che l’idolo di una generazione.

Il documentario che lo celebrerà avrà un cuore tutto varesino: la città giardino, dove Anastasi ha vissuto fino alla sua scomparsa nel 2020, sarà protagonista con diverse location che faranno da sfondo al racconto. Varesini anche il regista Marco Pozzi e lo sceneggiatore Antonio Zamberletti. La produzione è di Progetto Immagine, società di produzione cinematografica e televisiva di Milano. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune e della Varese Sport Commission.

A tenere a battesimo il lancio del progetto due grandi nomi dello sport, le cui storie si sono intrecciate con quella di Anastasi. Innanzitutto l’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta, che ha ricordato i suoi inizi nel Varese calcio da ragazzino. "Quando ho conosciuto Pietro facevo il raccattapalle, poi è diventato mio collaboratore nelle giovanili. Era un legame fortissimo, un ricordo piacevole di una persona che aveva grande passione nel lavoro e una signorilità nel modo di essere".

Roberto Bettega fu invece suo compagno di camera e di reparto ai tempi della Juventus. "Eravamo figli di un’epoca, di un calcio soltanto italiano: ci completavamo tatticamente, atleticamente e anche dal punto di vista umano".