LORENZO CRESPI
Cronaca

Anche il miele è falso. Un vasetto su due a rischio contraffazione. In campo anche il Dna

Una nuova tecnologia presentata durante il 39° congresso del settore. La Regione annuncia l’impegno a contrastare il finto Made in Italy. Nel primo semestre del 2024 le importazioni sono cresciute del 23%.

Una nuova tecnologia presentata durante il 39° congresso del settore. La Regione annuncia l’impegno a contrastare il finto Made in Italy. Nel primo semestre del 2024 le importazioni sono cresciute del 23%.

Una nuova tecnologia presentata durante il 39° congresso del settore. La Regione annuncia l’impegno a contrastare il finto Made in Italy. Nel primo semestre del 2024 le importazioni sono cresciute del 23%.

Quasi un vasetto su due che arriva nel vecchio continente potrebbe essere contraffatto. L’Unione Europea stima infatti che il 46% del miele che entra in Europa sia fortemente sospettato di adulterazioni. Un problema per il consumatore finale, ma ancor di più per il produttore, che vede il suo miele certificato e di qualità minacciato da un prodotto a costi più bassi ma che autentico non è. Il risultato è che sempre più produttori riducono il numero di alveari o addirittura abbandonano l’attività per cercare una nuova occupazione. La concorrenza del “falso miele“ è un problema sempre più sentito tra gli apicoltori: un tema urgente al centro del dibattito del 39° congresso nazionale di Aapi, Associazione Apicoltori Professionisti Italiani, in corso fino a domenica a Varese.

I lavori all’Unahotels hanno però aperto uno spiraglio di speranza nella lotta alle frodi: un aiuto che giunge dalla tecnologia. Ne ha parlato Michael Traugott dell’Università di Innsbruck, illustrando una metodologia analitica di laboratorio, per ora ancora in una fase iniziale, che permette attraverso l’indagine del Dna di poter andare a individuare le frodi. Una possibile soluzione ai limiti delle tecniche attualmente disponibili per accertare l’autenticità del miele, non sufficientemente sensibili per rilevare le sofisticate adulterazioni messe in atto da truffatori sempre più efficienti nell’aggirare i controlli. Tra le casistiche più frequenti l’aggiunta al miele di sciroppi zuccherini, l’utilizzo di additivi e coloranti, la manipolazione in laboratorio proprio per eludere le verifiche e la falsificazione dell’origine geografica mediante rimozione dei pollini per impedirne la tracciabilità. L’assessore lombardo all’agricoltura Alessandro Beduschi (nella foto), intervenuto ai lavori, ha assicurato l’impegno regionale per contrastare la presenza di miele contraffatto. "Insieme ai carabinieri, al Nucleo antisofisticazioni, vorrò alzare il livello di attenzione per evitare che la buona fede dei consumatori venga carpita da una scorretta informazione e proposizione commerciale". Solo nei primi due mesi dell’anno, ammontano a 4,8 milioni di chili il mele straniero arrivato in Italia (+23% nel primo semestre).