Tutti nella famiglia Limido, dopo che Lavinia aveva lasciato il marito Marco Manfrinati, avevano paura che l’uomo potesse commettere qualcosa di grave. È quanto è stato confermato ieri mattina nell’udienza, la terza del processo che vede in Tribunale a Varese Manfrinati accusato di stalking nei confronti della ex moglie e della ex suocera, Marta Criscuolo e di danneggiamento. Manfrinati è in carcere per il tentato omicidio di Lavinia e per l’omicidio del suocero, Fabio Limido, intervenuto per salvare la figlia dall’aggressione dell’ex genero. Non era presente in aula, si è collegato per pochi minuti dall’istituto detentivo. L’udienza di ieri è stata aperta da Adriana Mozzillo, la nonna di Lavinia e madre di Marta Criscuolo. L’anziana, in qualità di teste, ha confermato la tensione in cui vivevano i suoi familiari: erano terrorizzati da lui e quando lei andava a trovarli il genero Fabio Limido scendeva sempre a controllare che non ci fosse nessuno, restava lì sino a quando il cancello non si era chiuso completamente. Quindi ha riferito di azioni di Manfrinati contro di lei: "Mi ha rotto il vetro dell’auto e per sei volte mi ha tagliato le gomme. Ho dovuto mettere una telecamera e alla fine abbiamo avuto le prove, dalle immagini, che era stato lui". Tutti i testi ascoltati ieri hanno confermato la tensione sempre presente nella famiglia Limido, come se fossero sempre in attesa che potesse accadere qualcosa di terribile".
Ascoltata anche l’amica di Lavinia che per 20 giorni l’ha ospitata dopo che la giovane donna era scappata con il figlio dal marito. Lavinia si rivolse all’amica perché ManfrinatI non la conosceva e non sapeva dove abitasse. Altri amici hanno raccontato che quando Lavinia usciva con loro, succedeva raramente, la riaccompagnavano all’auto per controllare che l’imputato non fosse lì ad attenderla. Ad un’amica Lavinia aveva raccontato delle minacce di morte ricevute dall’ex marito. Il 6 maggio scorso la tragedia, Manfrinati ha ucciso il suocero Fabio Limido, intervenuto per salvare la figlia, viva per l’atto coraggioso del padre.
Rosella Formenti