SILVIA VIGNATI
Cronaca

Anna Gervasoni, la neo rettrice della Liuc: “Tante colleghe di valore, nessuno può fermarle”

Economista con la passione per l’innovazione e un passato al Classico "La festa con gli amici di sempre e una focaccia, ora subito al lavoro La mia ricetta? Legame con le imprese, attenzione a giovani e ricerca"

Anna Gervasoni inizierà il mandato di rettrice alla Liuc a inizio novembre

Anna Gervasoni inizierà il mandato di rettrice alla Liuc a inizio novembre

Castellanza (Varese) – Anna Gervasoni è la nuova rettrice della Liuc. Il cda dell’Università Carlo Cattaneo l’ha scelta il 16 luglio all’unanimità.

Professoressa, con quali sentimenti ha accolto la nomina, ha festeggiato? Come interpreta il suo ruolo?

"Sono felicissima. Ho brindato con le persone a me vicine e durante il weekend ho organizzato un aperitivo sulla spiaggia con gli amici di sempre. Prosecco e focaccia".

Cosa ha amato e detestato dei suoi studi universitari?

"Ho studiato Economia e Commercio in Bocconi. Le lezioni che ricordo con maggior piacere sono quelle dove i professori ci aiutavano a capire come usare le nozioni nel mondo del lavoro. Non ho ricordi sgradevoli. Dopo un liceo classico pesantissimo, l’Università mi è sembrata una passeggiata. Sono anni nei quali mi sono anche divertita molto, perché il clima tra noi studenti era molto giocoso".

Che studentessa era?

"Sono sempre stata brava e precisa".

Ricorda il suo primo giorno di lavoro?

"Lo ricordo benissimo. Nel gennaio del 1985, immediatamente dopo la laurea, iniziai la collaborazione in Bocconi e mi assegnarono una ricerca da fare col Comitato direttivo degli agenti di cambio. Allora c’erano ancora gli agenti di cambio e le negoziazioni si svolgevano nei famosi recinti alle grida. Erano i giorni della grande nevicata. Milano bloccata. Misi gli stivaloni da pioggia e andai a piedi da casa mia fino in piazza Affari. Una camminata di oltre un’ora tra la neve. Arrivata, mi cambiai le scarpe e iniziai a lavorare".

Perché questa passione per la finanza innovativa?

"Perché a me piacciono le cose un po’ di frontiera. La finanza innovativa guarda a imprese innovative. Quelle che mi interessano di più".

Non trova che innovazione sia una parola molto usata ma poi tante volte poco praticata? Cambiare è una sfida, e spesso spaventa.

"Si può e si deve innovare tutti i giorni. Spesso sono le piccole innovazioni che fanno le grandi rivoluzioni. Il cambiamento non mi ha mai fatto paura".

Internazionalizzazione e legame con le imprese: perché sono importanti?

"Oggi non si può più guardare solo all’interno dei propri confini. Serve guardare sempre oltre. Le nuove generazioni hanno una voglia e una capacità di dialogo con la realtà internazionale che non va spenta, ma supportata. Le imprese sono il motore dello sviluppo e uno dei soggetti più attivi nella trasformazione del nostro mondo".

Dove vorrebbe portare la Liuc, quali i progetti che le stanno più a cuore?

"Tanti. Ci sto pensando e sto prendendo tanti appunti in questi giorni, anche parlando con colleghi e studenti. E soprattutto con il rettore Federico Visconti, al quale succederò il primo novembre. Lavoriamo fianco a fianco. Come abbiamo appena detto, internazionalizzazione, innovazione, legame con ler imprese e tanta attenzione ai nostri giovani ricercatori, per far emergere il loro potenziale".

Che messaggio vorrebbe inviare ai suoi studenti?

"Avete fatto bene a iscrivervi alla Liuc. Andate a vedere cosa fanno oggi i nostri Alumni nel mondo. Farete come loro e meglio. In questi giorni mi stanno scrivendo tantissimi che si sono laureati con me alla Liuc. Messaggi molto belli, ma soprattutto sto ritrovando validissimi professionisti che avevo perso di vista. Vedere che hanno fatto delle belle carriere mi dà grande gioia".

Alla guida delle università lombarde sempre più donne: un vero cambio di passo?

"Penso che ci siano tante colleghe di valore e che nessuno per fortuna abbia impedito il loro riconoscimento".

Come si rilassa nel tempo libero?

"Stando con le persone a cui voglio bene".

Il libro sul comodino?

"Soprattutto in questo periodo punto a letture da spiaggia. Sul comodino c’è L’ultimo conclave, di Glenn Cooper".