FEDERICO MAGNI
Cronaca

Il miracolo di nonna Giuseppina sopravvissuta quattro notti nei boschi: “Beveva acqua dalle pozze, ha lottato per rivedere i suoi figli”

Varese, l'anziana Bardelli, 89 anni, di Malnate, ritrovata sulla dorsale del monte Sirti a Maccagno. I soccorritori: “Era lucida e orientata. Un po’ disidratata ma tutto sommato in buone condizioni. Un caso più unico che raro”

Giuseppina Bardelli e l'intervento dei vigili del fuoco a bordo dell'elisoccorso

Giuseppina Bardelli e l'intervento dei vigili del fuoco a bordo dell'elisoccorso

VARESE – Si è organizzata per sopravvivere e, a 89 anni, dopo quattro notti trascorse fra boschi, creste e pendii in quota, ce l’ha fatta. Giuseppina Bardelli ha gridato “aiuto” con tutte le forze che le rimanevano per cercare di farsi sentire, quando si è accorta che un centinaio di metri più in alto rispetto al punto in cui si trovava, stava passando qualcuno. Erano i volontari che la cercavano da giorni sulle Prealpi varesine. Si trovava nella zona della dorsale del monte Sirti, un chilometro in linea d’aria rispetto al luogo dove si erano concentrate le ricerche.

La donna di Malnate era scomparsa mercoledì pomeriggio mentre andava a funghi con il figlio nei boschi in località Forcora, nel territorio di Maccagno con Pino e Veddasca, nel Varesotto. Scarponi da montagna e cestino di vimini. Era senza telefono e sembrava sparita nel nulla. È riapparsa domenica mattina, dopo quattro notti trascorse all’aperto, in montagna. Ha dell’incredibile il miracolo del monte Sirti, anche per i soccorritori, impegnati in un estate funestata da moltissimi incidenti in quota.

Le operazioni di ricerca di Giuseppina
Le operazioni di ricerca di Giuseppina

“Stava bene. Era lucida e orientata. Un po’ disidratata ma tutto sommato in buone condizioni. Voleva vivere, tornare dai suoi figli e ce l’ha fatta – conferma uno degli uomini del Soccorso alpino che ha coordinato le ricerche – Mercoledì mattina, il giorno in cui si è persa, è piovuto per qualche ora. Poi c’è stato un temporale. Si è organizzata per raccogliere l’acqua in alcune pozzette. Ha bevuto quella anche nei giorni successivi e probabilmente è stata proprio la sua lungimiranza a salvarle la vita. In tanti anni di attività sul campo non ci era mai capitata una storia del genere. Una donna così anziana… è una gioia per noi. Un caso più unico che raro”.

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Le squadre impegnate da giorni su pendii e sentieri non nascondono la loro felicità. Si esercitano anni per salvare le vite di chi si perde in montagna e il sorriso della donna quando li ha incontrati è il riconoscimento che vale una vita. “Ha sentito passare una squadra un centinaio di metri sopra di lei – continua il soccorritore – Stavano salendo su un sentiero erboso, nella zona della cresta del monte Sirti. Lei si trovava invece un centinaio di metri sotto il percorso, un versante caratterizzato da prati e boschi di felci non molto alte. Era a 1.200 metri di quota, ma indicativamente a mille metri di distanza rispetto al luogo dove si erano concentrate le ricerche inizialmente”.

Le indicazioni sui possibili movimenti il giorno della scomparsa portavano da tutt’altra parte. Dopo le prime cure nel luogo del ritrovamento, sul posto è stato inviato l’elisoccorso di Como che l’ha prelevata per portarla all’ospedale di Varese dove è stata ricoverata in osservazione. Ha potuto riabbracciare i figli che ancora sabato sera chiedevano disperati un aiuto: “Aiutateci a ritrovare la nostra mamma”.

“È stata una grande operazione sinergica con tanti volontari coinvolti, il soccorso alpino, i vigili del fuoco, la Croce rossa, il sindaco di Maccagno che ci ha aiutato tantissimo, i carabinieri della stazione locale. Il primo giorno eravamo una ventina di persone, domenica mattina 50 – confermano i soccorritori –. Siamo davvero felici e ci siamo ritrovati tutti per brindare al lieto fine”.