CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Sopravvissuto del Titanic, Arcisate celebra Giuseppe Portaluppi: salvo grazie a un iceberg

Arcisate ricorda il suo concittadino Giuseppe Portaluppi morto nel 1974. Dopo la tragedia del transatlantico combatté nella Prima guerra mondiale

Giuseppe Portaluppi, classe 1881, assieme al nipote pochi anni prima della morte

Arcisate (Varese) – Il 18 giugno ricorreva l’anniversario della sua morte avvenuta nel 1974. Una vita lunghissima e straordinaria quella di Emilio Ilario Giuseppe Portaluppi, uno dei pochissimi sopravvissuti italiani del Titanic.

Nato ad Arcisate nel 1881, era uno scultore che aveva cercato fortuna in America nei primi del ’900 come tantissimi nostri connazionali. Dopo essersi sposato negli Usa con una compaesana, si separò. La moglie tornò in Italia con la figlia. Nel 1911 nel Belpaese ci tornò anche lui per rivedere la figlia Ines. Poi nella primavera del 1912 decise di ritornare in America comprando un biglietto di seconda classe proprio sul Titanic, il tagliando C.A. 34644, dal porto di Cherbourg in Francia. Con lui viaggiarono sul Titanic altri 36 italiani, ma solo undici di loro erano passeggeri. Gli altri erano lavoratori alle dipendenze di Gaspare ‘Luigi’ Gatti, il manager dei ristoranti della White Star.

Quel 14 aprile 1912 fu una data che raccontò poi a lungo: si svegliò di soprassalto per la conseguenza dello scontro della nave con l’iceberg. Rientrò in cabina, si rivestì e ritornò in coperta proprio mentre calavano una scialuppa di salvataggio. Poi si ritrovò in acqua. Fu uno dei quattro naufraghi che vennero salvati dall’acqua dalla scialuppa 14 dopo che, con l’aiuto del giubbotto di salvataggio si era tenuto sopra a un pezzo di ghiaccio. Portaluppi fu salvato dal Carpathia, giunta sul posto due ore dopo l’affondamento, che ripartì poi per New York con 705 superstiti.

Portaluppi nel 1914 tornò in Italia dove prese parte alla Prima guerra mondiale. In molti oggi pensano che il personaggio di Jack Dawson, interpretato da Leonardo Di Caprio nel film, prese spunto proprio dalla vita del varesino il quale, si narrava, avesse un debole per la moglie del miliardario John Jacob Astor, Madeleine, la quale aveva ricambiato l’interesse invitandolo a più riprese in prima classe insieme agli aristocratici nell’area più lussuosa della nave. Quando uscì il film la figlia Ines, 94enne, spiegò: "Mio padre si era buttato da una montagna in mare. Aveva raggiunto un banco di ghiaccio e si era seduto lì ad aspettare che qualche scialuppa passasse. Dopo sette ore, l’ultima scialuppa l’ha raccolto. È stata quella la sua fortuna".