
Doppio colpo di scena mercoledì sera in consiglio comunale dove non solo l’Amministrazione comunale ha bocciato il piano attuativo relativo dell’ex Parma, l’area industriale tra via Marconi e via Monte Grappa ma a causa di un problema tecnico la seduta è stata limitata, dalle 10,30 in poi, ai soli consiglieri. Ma andiamo con ordine partendo proprio dal punto all’ordine del giorno che prevedeva una variante al Pgt che era già stata approvata a luglio a opera della precedente Amministrazione. Questo secondo passaggio in consiglio si è aperto con la presentazione delle osservazioni dei cittadini (2 su 4 giudicate non procedibili) tra cui quella correlata da oltre 200 firme di residenti contrari al progetto.
Nell’illustrare l’operazione l’assessore alla Rigenerazione urbana Alessandro Merlotti ha posto l’accento sui diversi elementi del piano con particolare attenzione a quelli che in città hanno fatto discutere per l’intera estate. In concreto si è parlato della permuta di terreni comunali, dell’abbattimento di 22 alberi, del nuovo supermercato, dello spostamento dell’area cani e delle due torri residenziali una da dieci e l’altra da dodici piani. E’ stato subito chiaro che l’Amministrazione non aveva intenzione di votare il piano attuativo. Con Francesco Licata (Pd) che ha bollato la permuta "come uno scambio tra Barolo e vino in cartone" e Mauro Rotondi (Pd) che ha parlato di ecomostri, la maggioranza ha spiegato le ragioni del proprio no a cui si sono aggiunte anche Roberta Castiglioni (Saronno Civica, lista Airoldi) e Francesca Rufini (Tu@Saronno). Il colpo di scena è arrivato mentre Raffaele Fagioli, capogruppo Lega, stava spiegando al presidente del consiglio Pierluigi Gilli quanto in effetti "il primo piano per la riqualificazione dell’area, quello senza variante, fosse più impattante per la città rispetto a quello portato in consiglio". All’improvviso, complice il black out di via Roma, è saltato il collegamento per i cittadini. Niente più diretta Facebook ed è saltato lo streaming e la trasmissione su Radiorizzonti. La notizia "dell’assenza dei cittadini" è arrivata, rilanciata da diversi consiglieri anche all’assemblea ma la seduta, su input del presidente Pierluigi Gilli, è proseguita. Dopo il dibattitto epilogo a sorpresa: la Lega ha deciso di non votare il provvedimento e di lasciare, con FdI, la seduta. I leghisti hanno criticato "le posizioni ideologiche della maggioranza, il silenzio del sindaco e la mancanza di un progetto alternativo". La maggioranza ha votato contro il provvedimento.Sara Giudici