La scorsa settimana la rappresentanza sindacale della dirigenza medica di Asst Sette Laghi diffondeva una nota in cui denunciava una situazione di disagio tra i lavoratori. La comunicazione firmata da Aaroi, Anaao/Assomed, Cimo, Fassid e Fp Cgil parlava di ferie non godute per oltre 75mila giorni e circa 20mila ore di lavoro extra. Inoltre si citavano "situazioni di scarsa organizzazione e poca sicurezza, di frenesia, di carico eccessivo di lavoro e senza la speranza di un cambiamento".
E poi ancora la preoccupazione per il personale diretto in Svizzera e nel privato. Aspetti su cui Asst Sette Laghi ha voluto replicare, a partire dalla mancanza di dialogo sottolineata dai sindacati. Non è così per la direzione: "Dal gennaio scorso a oggi sono stati 13 gli incontri tra le due delegazioni trattanti".
Al centro l’applicazione di quanto previsto nel nuovo Contratto collettivo nazionale del lavoro, entrato in vigore a febbraio. "A questo proposito - si legge - la nostra Azienda ha già trasmesso alle organizzazioni sindacali la bozza di regolamento dell’orario di lavoro, quella relativa al regolamento in materia di affidamento di incarichi dirigenziali e quella per il Contratto Collettivo Integrativo Aziendale del fondo di perequazione per l’attività libero-professionale degli anni 2021 e 2022. A proposito del regolamento dell’orario di lavoro, in particolare, la bozza è stata inviata ai Sindacati lo scorso 14 agosto, con la rassicurazione che le ore accumulate non saranno perse".
Sul tema è inoltre contemporaneamente aperto un tavolo di confronto regionale con le organizzazioni sindacali. Quindi Asst spiega che i documenti e dati richiesti dai sindacati sono stati forniti. Infine il tema dei camici che lasciano. "Spiace che si giunga alla conclusione-ritornello infondata della fuga dei medici: in un’azienda così grande il turnover è ovviamente continuo, ma il saldo tra assunti e dimessi, anche se si considera l’anno in corso, si conferma positivo, con 78 nuovi ingressi a fronte di 56 dimissioni totali, solo con riferimento ai medici, al settembre 2024".