Gli ospedali di Legnano e Magenta ottengono ciascuno due Bollini rosa 2024-2025 da Fondazione Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, che assegna 1, 2 o 3 bollini ogni due anni agli ospedali che si sono distinti per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili.
I reparti ospedalieri dell’Asst Ovest Milanese, che hanno ottenuto il riconoscimento, sono le quattro unità operative complesse di Ginecologia di Legnano e Magenta, di Medicina generale di Legnano (osteoporosi - Reumatologia), la Reumatologia di Magenta (osteoporosi) e l’Oncologia di Magenta (tumori della mammella). A queste unità operative si aggiunge la Breast unit dipartimentale, attiva sulle due strutture.
"Il premio conferma ancora una volta il lavoro e l’impegno dei medici e di tutti gli operatori sanitari coinvolti al fine di garantire la salute e il benessere delle donne e testimonia la qualità delle cure offerte della Asst Ovest Milanese nel rispetto dei più elevati standard sanitari", è il commento dalla Direzione.
La cerimonia di premiazione si è svolta il 30 novembre a Roma, al ministero della Salute. Rispetto al biennio precedente gli ospedali premiati sono aumentati, passando da 354 a 367. Oltre a una crescita numerica, c’è anche un miglioramento qualitativo dei servizi erogati: i presidi che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, tre bollini, sono infatti passati da 107 dello scorso bando a 126 di questa edizione; 188 ospedali hanno conseguito due bollini e 53 un bollino. La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei bollini rosa è avvenuta tramite un questionario composto da circa 500 domande, suddivise in 15 aree specialistiche, più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. "Gli ospedali con il bollino rosa rappresentano per la popolazione l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità", afferma Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda.
Silvia Vignati