PAOLO GALLIANI
Cronaca

Azzio, un nuovo organo per l’antica chiesa: l’ultimo gioiello targato Mascioni

Benedizione e concerto inaugurale dell’elegante strumento dotato di due tastiere e 11 registri

Il musicista Lorenzo Ghielmi ha ideato il maestoso organo che impreziosisce l’antico convento

Azzio (Varese), 1° ottobre 2016 - Un luogo-icona, che attraversa la storia, il tempo, i racconti, e arriva diritto al cuore della gente di questo angolo della Valcuvia che un tempo, inizio ’600, i Frati Minori Riformati avevano trasformato in un carrefour della religiosità lombarda ispirata alla povertà francescana. Tanto basta perché attorno alla rinascita e al restauro della stupenda chiesa del Convento di Azzio crescessero la devozione popolare ma anche la passione di benefattori, professionisti, artisti, uomini di cultura riuniti in un apposito Comitato di Amici presieduto da Alberto Scanni e di cui fa parte, tra gli altri, anche l’architetto Guido Baj.

E adesso, dopo anni di interventi e lavori, in parte sostenuti finanziariamente dalla Fondazione Cariplo, un grande e atteso momento di sintesi: l’inaugurazione, domani, di un magistrale organo ideato dal musicista Lorenzo Ghielmi e realizzato con la consueta maestria della ditta organaria di Eugenio Mascioni. Un evento che non mancherà di rinverdire la devozione che la Valcuvia ha per questa costruzione di forte impatto estetico ma anche simbolico, in una giornata che permetterà al pubblico di apprezzare le esibizioni di numerosi maestri delle note ma anche di prendere visione e conoscenza di un organo a trasmissione interamente meccanica di 667 canne, contenuto in un’elegante cassa di noce massello, piallata e trattata a mano, con due tastiere, undici registri e una fonica che si rifà ai modelli classici seicenteschi, destinata a gratificare l’acustica della chiesa e ad evocare sonorità e sensibilità tipiche della musica di Johann Sebastian Bach e dell’epoca barocca. Un appuntamento imperdibile per chi, in questi anni, ha apprezzato e seguito da vicino la rinascita della chiesa del Convento, dal restauro della pavimentazione e di alcuni affreschi al rifacimento del tetto e del campanile, e che aspetta con ansia di vedere avviato anche il salvataggio degli arredi lignei e del coro.

Domani mattina, alla benedizione del nuovo organo e alla messa celebrata dal parroco don Emanuele Borroni, seguirà la presentazione della mostra "Virgilio Mascioni 1877-1946", omaggio dovuto al famoso disegnatore di organi che aveva nobilitato la casa omonima. Ma saranno le suonate di una dozzina di organisti e maestri lombardi a dare il senso ad una domenica davvero particolare. Alle 17.30, Lorenzo Ghielmi presenterà il nuovo organo dando poi modo ad alcuni suoi colleghi provenienti in particolare dal Varesotto e dal Milanese di mettersi alla tastiere: da Gabriele Conti a Davide Gorini, da Andrea Gottardello a Zofia Kozlik, da Davide Paleari a Isaia Ravelli.

Visite alla chiesa del Convento dalle 19.15 alle 20.30. Quindi, a seguire, il momento-clou della giornata con il vero e proprio concerto inaugurale che verrà eseguito dai maestri Simone Vebber, Antonio Frigé e Pietro Pasquini, docenti rispettivamente dell’istituto superiore Donizzetti di Bergamo, della civica scuola Abbado di Milano e del conservatorio Marenzio di Brescia, che eseguiranno brani di Georg Böhm, di Bach e di Johann Gottfried Walther. Finale metaforico, perché nella piccola chiesa del Convento domani entrerà un’intera valle in cerca di un luogo emblematico che sembra avere la forza di unire persone, valori, identità e di darle una visibilità reale e non effimera. Come sosteneva il poeta e drammaturgo britannico Robert Browning "… chi ascolta la musica vede d’incanto popolarsi la sua solitudine".