Bancarotta fraudolenta, indagata una società di trasporti: sequestri per 230mila euro

La guardia di finanza ha sequestrano agli amministratori, tutti pakistani, mezzi e ingenti somme di denaro tra Busto Arsizio (Varese), Pessina Cremonese e San Bassano (Cremona)

I finanzieri hanno sequestrato anche 8 automezzi

I finanzieri hanno sequestrato anche 8 automezzi

L’ipotesi è quella di bancarotta fraudolenta aggravata. Per questo la Guardia di finanza ha eseguito una serie di sequestri nei confronti degli amministratori di una società di trasporti, tutti di nazionalità pakistana, e dei loro familiari. I finanzieri hanno messo sequestrato, tra Bolzano, Busto Arsizio (Varese), Pessina Cremonese e San Bassano (Cremona), 8 automezzi e denaro per oltre 230.000 euro. Le indagini hanno coinvolto due persone fisiche due persone giuridiche.

Gli individui che amministravano la proprietà hanno dichiarato bancarotta salvo poi girare sui propri conti correnti personali grandi somme di denaro e intestare una serie di veicoli verso una nuova società appena creata mediante la stipula del contratto di cessione di un ramo d’azienda, determinando il dissesto della società fallita.

L'indagine è scaturita da una delega di indagini della locale Procura a seguito delle difficoltà incontrate dal curatore della procedura fallimentare nel risalire alle ragioni del dissesto, tra cui i disattesi obblighi procedurali dei soggetti indagati, la mancata individuazione dei beni mobili e l’impossibilità di effettuare le ricostruzioni inventariali, fino all'irreperibilità dell'Amministratore Unico della società.

Le indagini, supportate da analisi finanziarie e altre complesse attività di polizia giudiziaria, hanno consentito di far emergere la bancarotta fraudolenta aggravata a carico degli amministratori e dei propri familiari.