
Striscione dei Blood & Honour al Franco Ossola
Varese, 25 giugno 2019 - Stadio interdetto ai fascisti. E a tutti gli estremismi politici in generale. Anche se, a ricordare la storia recente del Varese calcio, il codicillo inserito nel bando per l’assegnazione del Franco Ossola, sembra fatto apposta per mandare un richiamo alla frangia più calda dei supporter biancorossi, che non ha mai fatto mistero dei suoi flirt con la destra radicale.
A sottolineare il passaggio è stato il capogruppo di Progetto Concittadino Enzo Laforgia. In un intervento, infatti, l’esponente della maggioranza invita «a leggere, tra i documenti che l’Amministrazione ha pubblicato», riguardo la convenzione della durata di diciotto anni per la gestione dell’impianto di Masnago (e del centro di Varesello) «il “capitolato gestionale” raccolto sotto la voce “schema di contratto e progetto gestionale” disponibile sul sito del Comune. Nelle carte si legge che «in nessun caso l’utilizzo dell’impianto potrà essere concesso ad associazioni, enti o organismi che si ispirino, anche solo indirettamente, a ideologie contrarie ai valori fondanti della Costituzione espressi nel suo titolo I, o i cui rappresentanti e/o aderenti si siano resi promotori o autori di azioni finalizzate alla propaganda di ideologie contrarie ai medesimi valori».
Un passaggio che sembra fare riferimento alla turbolenta storia della tifoseria biancorossa, in particolare quei “Blood & Honour”, per altro recentemente sciolti, che hanno sempre sbandierato simpatia per ideologie di estrema destra. La Forgia, da parte sua, manda un monito anche a chi potrebbe pensare a un provvedimento diretto esclusivamente a “contenere” manifestazioni filofasciste. L’ingresso, infatti, sarà vietato a tutti coloro che si ispirino a ideologie contrarie ai valori della Costituzione. «Quindi - prosegue con un filo d’ironia Laforgia - qualora una cellula di nostalgici delle purghe staliniane volesse organizzare un amarcord dell’efferatezza sul prato di Masnago, il capitolato gestionale non lo consentirebbe». La questione, chiosa l’ex presidente della commissione Cultura, «è semplice: ciò che confligge con i princìpi in cui si riconosce la comunità nazionale o inneggia al loro abbattimento non può trovare pubblica accoglienza». Sindaco e assessore allo Sport, è l’opinione di Laforgia, «non hanno fatto altro che il loro dovere: tutelare e difendere il perimetro democratico che garantisce il nostro vivere civile». Nel bando, però, si specifica che chi si farà carico dell’Ossola dovrà garantire una sorta di “corsia preferenziale” al Varese calcio. Dettaglio che potrebbe essere fonte di disagio se i tifosi più caldi dovessero confermare le loro simpatie per l’ultradestra.