Andrea Gianni
Cronaca

Barca affondata nel lago Maggiore, il mistero degli 007 nel Varesotto: tutte le ipotesi

Sesto Calende, gli agenti segreti israeliani e il summit con l’Aise finito con 4 morti. Lo skipper della barca trovato grazie a un ex appartenente alle forze dell’ordine

Lago Maggiore, ripescata la barca affondata

Varese –  Il relitto della “Good...uria“ è riaffiorato dalle acque del lago Maggiore, ma il motivo della presenza degli 007 italiani e dei colleghi del Mossad israeliano nel Varesotto resta un mistero. E forse, visti gli interessi in gioco, lo rimarrà per sempre.

Una delle ipotesi, veicolata dai media israeliani, è quella di "un’operazione contro l’attività iraniana" che avvalorerebbe la pista della lotta allo spionaggio o a un presunto traffico internazionale di materiali strategici.

La provincia di Varese è un territorio sensibile, sia per la presenza del colosso italiano Leonardo, che sul territorio produce elicotteri e aerei militari venduti in passato anche a Israele, sia per lo storico insediamento a Ispra del Centro Comune di Ricerche (Ccr) della Commissione europea che si occupa di ricerca su "tutela nucleare" ma anche sulle energie rinnovabili e su altri ambiti.

A meno di 20 chilometri da Sesto Calende, inoltre, c’è l’aeroporto di Malpensa e in quei giorni erano in corso gli ultimi test di sicurezza prima della riapertura del Terminal 2, dove sono stati trasferiti anche voli di linea per Tel Aviv. Le attività riservate del Mossad e dell’Aise, agenzia nazionale che si occupa anche di controproliferazione di materiali strategici, si sarebbero svolte nelle giornate che hanno preceduto la gita di domenica 28 maggio.

Una mini-crociera alle Isole Borromee - per festeggiare il compleanno di uno dei 21 agenti - finita in tragedia. La “Good...uria“, sorpresa dalla tempesta, si è rovesciata e nel naufragio sono morti Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, il pensionato del Mossad Erez Shimoni e la moglie dello skipper Claudio Carminati, la russa Anya Bozhkova. Gli amici di Carminati (indagato per l’incidente) escludono un suo legame con l’intelligence. A metterlo in contatto con gli 007 sarebbe stato un conoscente, forse un ex appartenente alle forze dell’ordine.

Lui "non sapeva assolutamente chi aveva caricato" a Sesto Calende, e del resto non era neanche tenuto a informarsi. Una comitiva come tante, composta da italiani e stranieri che parlavano tra loro in inglese. Terminata la lunga fase del recupero della barca, coordinata dai carabinieri, ora inizia quella degli accertamenti sul relitto, nell’ambito delle indagini della Procura di Busto Arsizio sul rispetto delle norme e delle dotazioni di sicurezza a bordo di quel 16 metri costruito negli anni ’80 e battente bandiera slovena. Una barca forse salpata con troppe persone a bordo. Le condizioni di sovraccarico potrebbero aver favorito il rovesciamento quando, secondo le parole di Carminati, è stata "travolta dalla tempesta in una frazione di secondo".