LORENZO CRESPI
Cronaca

Beko, chiusura evitata. Raggiunto l’accordo. Resta aperta la partita esuberi

Dodici ore di trattativa a Roma, investimento di 136 milioni per il sito di Cassinetta. Resta da chiarire la ricaduta occupazionale.

Dodici ore di trattativa a Roma, investimento di 136 milioni per il sito di Cassinetta. Resta da chiarire la ricaduta occupazionale.

Dodici ore di trattativa a Roma, investimento di 136 milioni per il sito di Cassinetta. Resta da chiarire la ricaduta occupazionale.

Dodici ore per giungere ad un accordo. Tanto è durato l’incontro al Mimit che ha segnato un importante passo avanti nella vertenza Beko. Iniziato a metà pomeriggio di martedì, si è protratto fino a notte fonda: i lavori si sono conclusi intorno alle 3.30 di mercoledì mattina. Ma non è stato tempo sprecato: le parti sono giunte infatti ad una bozza d’intesa, con un accordo preliminare che detta il futuro in Italia del marchio di elettrodomestici che tra i suoi stabilimenti conta anche quello di Cassinetta in provincia di Varese. "Un testo preliminare di intesa, che in questi giorni sarà portato a conoscenza delle lavoratrici e dei lavoratori nelle assemblee nei singoli stabilimenti e sottoposto a referendum", commentano in una nota le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Uglm. In caso di approvazione da parte dei lavoratori, che a Cassinetta si riuniranno già nelle prossime ore, l’accordo sarà siglato la prossima settimana, probabilmente lunedì 14 aprile sempre al Ministero.

Ad entrare più nel dettaglio sull’evoluzione prevista a Cassinetta è la Fim Cisl dei Laghi. "Comprendiamo le preoccupazioni legate al tema degli esuberi, che rimangono una sfida importante. Tuttavia, grazie a questa intensa trattativa, siamo riusciti a difendere con successo le nostre linee produttive e i nostri stabilimenti. Un risultato particolarmente positivo è l’ottenimento di un investimento di 136 milioni di euro destinato al sito di Cassinetta. Questo importante impegno finanziario rappresenta un segnale tangibile della volontà di Beko di investire nel futuro e nella competitività del nostro polo produttivo italiano". Nei prossimi mesi ci si concentrerà sulla gestione delle uscite volontarie: in base all’accordo raggiunto l’azienda si impegna a non effettuare licenziamenti per almeno i prossimi due anni.

Alle parole dei sindacati che hanno condotto la lunga trattativa si affiancano le reazioni politiche, a partire dall’onorevole di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini. "Mentre nel resto d’Europa l’azienda sta procedendo con la chiusura di numerosi stabilimenti, in Italia grazie all’intenso lavoro di confronto tra le parti svolto dal ministro Urso, cui va il nostro plauso, siamo riusciti a scongiurare le peggiori ipotesi". E poi su Cassinetta: "Sono salve tutte le linee di produzione. Davvero un risultato insperato all’inizio di questa vicenda". Per il sito varesino il deputato del Movimento 5 Stelle Antonio Ferrara sottolinea che "l’accordo raggiunto permette di evitare la chiusura, ma restano da verificare attentamente le ricadute sui livelli occupazionali, soprattutto in riferimento ai 312 esuberi inizialmente annunciati". Soddisfazione espressa da Regione Lombardia con gli assessori Tironi e Guidesi e la consigliera Dell’Erba.