REDAZIONE VARESE

Beko, firmato l’accordo a Roma. Cassinetta cuore dell’innovazione: "Raggiunto un traguardo storico"

Nel Varesotto in arrivo 136 milioni: il sito diventa hub per produzioni da incasso per cottura e refrigerazione

Il tavolo per la firma dell’accordo che ha chiuso la vertenza Beko al Ministero delle imprese e del made in italy Il sito di Cassinetta non sarà ridimensionato ma diventerà un centro importante

Il tavolo per la firma dell’accordo che ha chiuso la vertenza Beko al Ministero delle imprese e del made in italy Il sito di Cassinetta non sarà ridimensionato ma diventerà un centro importante

Il percorso sulla vertenza Beko si è chiuso ieri sera nella Capitale presso la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy, con la firma ufficiale del protocollo d’intesa: 300 milioni di euro per rafforzare il ruolo strategico del nostro Paese nel settore degli elettrodomestici. L’accordo raggiunto rappresenta un passaggio decisivo per la riorganizzazione degli stabilimenti italiani e punta a garantirne la sostenibilità e la competitività nel lungo termine. Fine di una lunga attesa sul futuro per Cassinetta di Biandronno: nel sito varesino verranno localizzate le produzioni da incasso per cottura e refrigerazione, con un investimento complessivo pari a 136 milioni di euro, che include anche 8,5 milioni per l’efficienza energetica e i pannelli solari. "Un accordo importante, direi storico. Tutti gli stabilimenti rimarranno in attività, non ci saranno licenziamenti, ma eventualmente, in qualche caso, uscite volontarie incentivate", ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. "L’Italia è sempre stata un pilastro strategico per le nostre attività globali e l’accordo di oggi segna un passo decisivo per il futuro del nostro Gruppo nel Paese – ha commentato Fatih Ebiçlioğlu, presidente della divisione Beni di Consumo Durevoli di Koç Holding e presidente di Beko Europe". Grande soddisfazione ha espresso, anche, la sottosegretaria con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto: "In questo accordo definitivo, gli esuberi sono scesi sotto quota 1.000, non c’è la chiusura di nessuno stabilimento, perché Comunanza rimane in piedi e su Siena avvieremo una reindustrializzazione". R.V.